Recensione di America – Andy Warhol

Recensione di America – Andy Warhol

America, di Andy Warhol, è un mix perfettamente riuscito tra parole e immagini. Come vuole la buona tradizione della produzione artistica dell’icona pop per eccellenza.

Uscito negli Stati Uniti d’America nel 1985, arriva in Italia come un collage di presente e passato americano. Già, perché molti argomenti trattati in questo splendido resoconto del tempo, restano attualissimi.

Warhol indaga sulle proprie origini e sul bisogno di guardarsi intorno, fino a quando parte con il viaggio visivo corredato da un flusso di parole a modi diario.

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Così si parte dall’infanzia in Pennsylvania e si studia il perché del viaggio in sé con un commento molto attuale dovuto ai vari mezzi di comunicazione. I mass media infatti hanno il potere di farci viaggiare comodamente seduti da casa. E questo Warhol lo sapeva già ai primordi della diffusione della tv via cavo e di quella satellitare.

Lui avrebbe voluto girare tutte le feste del mondo comodamente sdraiato sul letto mentre fissava un monitor. Vi ricorda qualcosa forse? Come tipo i reality show?

Già, ma qua parliamo degli anni Ottanta, quando ancora nulla si sarebbe immaginato tra Grande Fratello e le successive evoluzioni televisive e in seguito del web.

L’America raccontata dall’inventore della pop art è sterminata per usi e costumi, ricchezza e povertà, modi di fare e modi di dire, capacità di stare al mondo e di creparci in seguito.

Tutto magicamente ‘coreografato’ dalle splendide foto in bianco e nero che ne esaltano il contenuto.

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Così siamo in un milione di posti, in una vetrina di un negozio, con gente assurda, la più disparata, povera o ricca, eccentrica o barbona, che sembra perbene ma magari ha un secondo volto macabro, sadico o depresso. Diventiamo ricchi, siamo star, oppure semplicemente siamo celebri per quindici minuti o fino a quando non ci scoprono che stiamo imitando qualcun altro, molto famoso. Ma ci siamo divertiti nel frattempo, ne è valsa la pena.

La semplicità dei discorsi è entusiasmante. Fotografa perfettamente l’America del tempo. Già, perché per Warhol la vera America sono gli Stati Uniti e non sente di fare torti alle altre nazioni del continente.

Ogni capitolo sembra scattato con una Polaroid, come se Warhol facesse click e con precisione apparisse la foto di quello che sta raccontando, a modo suo, di uno stato degli Stati Uniti e di tanti altri argomenti. Una critica sempre sopra le parti e assolutamente realistica tra le pagine. Sembra che Warhol esca fuori per raccontare a modo suo, la sua America.

AMERICA – FELTRINELLI – 2017

 

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