Recensione di Dove Soffiano I Venti Selvaggi – Nick Hunt

Recensione di Dove Soffiano I Venti Selvaggi – Nick Hunt

Dove Soffiano I Venti Selvaggi, una citazione:

“Ma ogni viaggio ha una sua logica, per quanto invisibile. Ogni viaggio, sono arrivato a capire, è l’atto di seguire qualcosa: che si tratti di una costa, un’antica migrazione, una rotta commerciale, un confine, i passi di qualcun altro. Osservando la sezione viaggi di una libreria sembrava evidente che tutte le vie che si potevano percorrere erano già state percorse. Sembrava non ci fossero più itinerari che non fossero già stati esplorati.”

Nick Hunt rischiò di farsi portare via dal vento per la prima volta nell’autunno del 1987. Quando l’Inghilterra del sud venne investita dalla Grande Tempesta, con raffiche da uragano fino a 190 chilometri all’ora. Aveva solo sei anni allora.

Ventotto anni dopo Nick, diventato nel frattempo viaggiatore appassionato e autore di reportage per il Guardian e l’Economist, vide su una carta sentieri mai visti primi. Una carta dell’Europa attraversata da linee colorate, frecce predatorie simili all’avanzare di eserciti che, passando sulla terra e sul mare, collegavano regioni, idiomi e culture. Forze potenti ed invisibili, i venti.

Perché vento significa vita, come dimostrano i termini “spirare”, “respiro” e “spirito”, uguali in molte lingue. E inseguire il vento vuol dire, pertanto, inseguire se stessi.

E allora, fedele al suo cognome, Nick si mette in caccia, intraprendendo un viaggio sulla scorta dei punti cardinali, seguendo il corso di quattro grandiosi venti selvaggi.

Il cammino comincia sulla catena dei Pennines, la colonna vertebrale dell’Inghilterra, mentre insegue l’Helm, un vento furioso – capace di sollevare pecore come batuffoli di lana e di distruggere fienili di pietra – che geme e ulula, che nasce in Cumbria dal Cross Fell, il monte più alto della catena.

Nell’Europa meridionale segue la Bora, il gelido vento del nord che soffia da Trieste attraverso la Slovenia e la costa croata, cambiando nome ogni volta, sferzando gli abitanti delle zone che attraversa ma rendendoli al contempo più energetici e vitali.

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La sua caccia al Föhn che “mangia la neve” diventa un viaggio serpeggiante di euforia e disperazione attraverso le valli alpine della Svizzera. Mentre il suo ultimo itinerario traccia un antico cammino di pellegrini nel sud della Francia sulle tracce del Mistral – il vento di follia che ha animato e tormentato Vincent Van Gogh.

Questi sono viaggi nel vento ma anche nei paesaggi selvaggi e tra le persone che abitano i luoghi da loro attraversati – un variopinto insieme di meteorologi, cacciatori di tempeste, uomini di montagna, eccentrici appassionati di vento, marinai e pastori.

In Dove Soffiano I Venti Selvaggi, ben presto Nick si ritrova portato avanti dalle stesse forze che sta inseguendo. Attraverso la pioggia, le bufere di neve e le tempeste ululanti. Perché, dove sono i venti selvaggi, ci sono anche miti e leggende, storia e folklore, scienza e superstizione e, occasionalmente, cabine di montagna remote piene di sottaceti, salumi e alcolici fatti in casa.

Inseguimento donchisciottesco tra nebbia, sole e tempeste, quello di Hunt è un viaggio anticonvenzionale e incantevole alla ricerca di rotte mai percorse prima. In un paesaggio umano e naturale sempre mutevole:

“Era evidente che seguire i venti significava seguire l’incertezza, lasciarmi guidare dall’ignoto e dalle illazioni, dall’indovinato e dall’immaginato.”

Scriveva Emily Dickinson “Fra le vivaci braccia del vento se potessi insinuarmi”. Ecco, con questa chicca della letteratura di viaggio si può. Ed è una goduria.

DOVE SOFFIANO I VENTI SELVAGGI – NERIPOZZA – 2018

 

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