Recensione di Mi Sono Mangiato Il Mondo – Chef Rubio

Recensione di Mi Sono Mangiato Il Mondo – Chef Rubio

Mi Sono Mangiato Il Mondo è un potente reportage fotografico di Chef Rubio. Noto ai più per il suo ‘Unti e Bisunti’, un format televisivo e culinario davvero a fuoco con il personaggio, in questa avventura lo chef di Frascati mostra il suo lato più sensibile. Più attratto dalle gioie e dai dolori del mondo.

In Mi Sono Mangiato Il Mondo seguiamo i tanti viaggi dell’autore attraverso le sue foto. Con delle didascalie sinceramente più esaustive di un semplice titolo per ogni scatto.

Come anche lui stesso dice nell’introduzione, è meglio raccontarlo uno scatto che rinchiuderlo in un titolo. Va precisato che a detta di Rubio, l’introduzione pure è stata una scelta della casa editrice. Fosse stato per lui, non ci sarebbe stata. Eppure leggendola ci si rende conto che la casa editrice ci ha visto una capacità di narrare che si esprime anche a parole.

Infatti l’introduzione di Chef Rubio esalta la partenza di Mi Sono Mangiato Il Mondo.

Le foto sono moltissime e scattate con diversi apparecchi fotografici. Hanno tutte però la capacità di catturare l’istante che ha colpito il fotografo. Poi accanto c’è sempre un pensiero dell’autore che rende l’immagine ancora più vivida dell’azione, nel contesto, nei colori e nell’anima espressa nel fermo immagine.

Si comincia con un tizio, molto scuro di carnagione, in jeans e maglietta che esclama qualcosa alla sua bancarella di frutta mentre cani sullo sfondo abbaiano di spalle. La didascalia dedicata è questa:

“il cane affamato se nutrito ti sarà riconoscente, l’uomo no.”

Fortissima e cruda l’immagine di un tavolo con cinque teste di capre. Hanno gli occhi aperti, ma non sanguinano più:

“I macelli a cielo aperto dicono tanto, più dei nostri preconcetti e pregiudizi.”

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Un insieme di ciabatte lasciate all’ingresso di una scuola sono lo spunto per una riflessione profondissima:

“Sta ai momenti storici l’interpretazione di fotografie che, se decontestualizzate, potrebbero significare tutto e il contrario di tutto. Lo stesso ingresso di scuola oggi è speranza, qualche anno fa sarebbe stato genocidio.”

Una succulenta grigliata di pesce ispira facile:

“Ogni volta che c’è un pesce nella griglia sbavo come una donna dentro a un negozio di scarpe.”

Una donna composta sistema cibo su una griglia:

“L’eleganza di chi tocca il cibo come fosse la cosa più cara al mondo fa la differenza tra l’eccellenza e la mediocrità.”

Ragazzi orientali zappano la terra in infradito:

“Ci sono posti del mondo in cui finti invalidi, finte malattie, finti lutti in famiglia, finti sinistri, finti incidenti, finte molestie, finte dichiarazioni dei redditi non sanno neanche cosa sono.” 

Rane crude e insaguinate diventano un pensiero su lui stesso:

“Ognuno di noi cerca di tirare fuori quello che è, esprimendo come può la forza interiore che lo attanaglia e lo affligge: io credo d’essere una sbrattata di rane su marmo.”

Mi Sono Mangiato Il Mondo è diviso in 19 capitoli intitolati con una parola che riguarda il cibo. Alla vicina o alla lontana poco importa perché ogni parola ha la sua precisa definizione che a seguire Chef Rubio impreziosisce con le sue bellissime foto.

MI SONO MANGIATO IL MONDO – RIZZOLI – 2018

 

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