Bererosa 2024 – Recensione

7 Luglio 2024

Michele Berretta

I grandi vini rosati italiani tornano protagonisti nell’edizione 2024 dell’amata kermesse enoica.

Il magico giardino di Villa Appia Antica ha ospitato ancora una volta Bererosa, la walk around tasting ideata e curata dalla rivista enogastronomica Cucina&Vini, che ogni anno coinvolge centinaia di appassionati di vini rosati.

Immerso tra alberi e ruderi romani, un fitto pubblico appassionato di vino rosè ha potuto soddisfare sia il proprio palato che la propria curiosità.

L’evento è dedicato ai vini rosati italiani, con oltre 200 vini in degustazione, provenienti da diverse regioni italiane, sia fermi che mossi.

Una giornata dedicata a questa tipologia enologica che si conferma sempre più un trend in crescita.

I partecipanti hanno l’opportunità di incontrare i produttori e approfondire la loro conoscenza su questi vini.

Una manifestazione che il pubblico romano continua ad apprezzare, anche perché nel gusto e nelle scelte il vino rosa continua a scalare posizioni, a scapito di scelte più tradizionali.

Lo scorso 4 luglio ci siamo perciò immersi nel verde della Villa, nel tardo pomeriggio, dedicandoci ai vari assaggi.

Un vino attuale, trasversale e versatile così come l’evento annuale Bererosa, che ha dato spazio anche ad abbinamenti gastronomici con la sua area food dedicata alle più gustose scelte di prodotti Made in Italy.

Dai grandi salumi di Villani, le specialità di pesce de Il Pescatorio, La Bottega dell’Oliva Ascolana con i tipici fritti marchigiani e Caffè Toraldo, per un break con il vero espresso napoletano.

Ancora una volta Bererosa si è confermata come uno degli appuntamenti più attesi dai wine lover, tra i profumi dell’estate e la suggestiva natura romana.

Tutti i vini in degustazione si confermano, ancora una volta, di livello sopraffino, ma una menzione particolare la vogliamo dare alla linea della Di Sipio Wine di Ripa Teatina (CH) – new entry a Bererosa – e al Bolle di Borro Rosè metodo classico de Il Borro Wines di Giustino Valdarno (AR).