Cleopatra e Frankenstein di Coco Mellors – Recensione


Cleopatra e Frankenstein

Anime perse, anime alla deriva. Disfatte e rinascite nel romanzo d’esordio Cleopatra e Frankenstein di Coco Mellors. Un libro contemporaneo, feroce, sincero dal sapore mainstream ma che nasconde altro, molto altro.

Potremmo in breve sintetizzare Cleopatra e Frankenstein come il racconto della parabola discendente di una relazione. La cui caduta a picco nel sottoscala dei sentimenti amorosi ha il suo apice con il matrimonio. Un paradosso? Lo zenit dell’amore ne è forse la fine?

Ovviamente tutto è molto più complicato di così.

Cleo e Frank si incontrano una notte di Capodanno. “Galeotto” l’ascensore di un grattacielo di Manhattan. “Galeotta” New York con le sue luci, le sue atmosfere. Cleo è originaria di Londra, ha ventiquattro anni, pittrice, con un passato molto doloroso alle spalle. Si è trasferita nella metropoli americana per dimenticare il suicidio della madre e andare avanti. Frank, sulla quarantina, ha un’agenzia pubblicitaria, uomo in carriera, intelligente, pragmatico, istrionico, indubbiamente affascinante.

Da un primo appuntamento all’amore, il passo è breve. Dopo sei mesi decidono di sposarsi, complice anche la necessità per Cleo di avere la Green Card documento indispensabile negli Stati Uniti.

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«Quando la parte più oscura di te incontra la parte più oscura di me, si crea la luce» dice Frank il giorno del matrimonio. È proprio l’ombra, più che la luce, a essere il personaggio principale di questa storia che si addensa in ogni singola parola, in ogni frase. Presto il sentimento deve fare spazio all’incomprensione che avanza. Ai dubbi. L’alcolismo di Frank, la malattia psichiatrica della madre di Cleo, il senso di inadeguatezza di entrambi, la solitudine sono “reti a strascico” che portano a galla fantasmi con cui fare i conti, prima o poi.

Ma in Cleopatra e Frankenstein si intrecciano, con un ammirevole “Tetris letterario” le vicende di amici, sorelle, colleghi. Un panorama umano che rende il romanzo ancor più spiazzante e articolato. Pagina dopo pagina entriamo nelle vite di Zoe, di Alex, di Santiago, di Eleanor, di Anders, fondamentali nella vita dei due.

Dopo una prima fase di idillio, come se tutti i personaggi avessero una loro dose di felicità iniziale, inizieranno i problemi, i colpi di scena. I tradimenti, le delusioni, le amicizie che si perdono o che si ritrovano, gli amori che finiscono e quelli che iniziano. Un viaggio verso “il migliore dei mondi personali possibili”, doloroso ma che forse saprà donare la consapevolezza e la riscoperta delle proprie emozioni e del proprio sentire.

«Solo allora, in quel silenzio ovattato, sentí arrivare la nuova sensazione. Era vergogna. Vergogna per avere mollato il lavoro, vergogna perché non dipingeva, vergogna per aver sposato Frank, vergogna perché amava un altro, vergogna per aver cercato consolazione in Anders, vergogna perché lui l’aveva scaricata, vergogna perché Frank beveva a quel modo… vergogna perché sua madre era morta e non poteva chiederle consiglio, vergogna perché sua madre non aveva voluto essere sua madre quanto bastava per non morire, e poi vergogna, vergogna, vergogna.»

Mi sono avvicinata alla lettura di Cleopatra e Frankenstein lo ammetto con pregiudizio. Pensavo fosse un romanzo dannato nella maniera giusta, politicamente corretto. Cotto a puntino per la classifiche estive. E invece è un romanzo specchio, di quelli che finisci per amare, che ti lascia dentro qualcosa di importante. Ti mette a nudo. Dove il grigio non è solo l’intermedio tra il bianco e il nero. Ma un’area ben precisa dove si affollano i tuoi errori, i tuoi fallimenti, i tuoi desideri, le tue paure, la tua idea di amore. Le tue verità. Da leggere assolutamente.

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CLEOPATRA E FRANKENSTEIN – EINAUDI -2023

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