Gli Scomparsi, una citazione:
“Ah Sammy, quando un uomo uccide qualcuno, la cosa più importante che si porta via è tutto quello che quella persona può fare in una vita.”
Gli Scomparsi è un bellissimo romanzo sulla perdita, il perdono e la redenzione.
La violenza ha sfiorato Sam Simoneaux fin da neonato.
A sei mesi è sopravvissuto al massacro della sua intera famiglia, salvandosi solo perché il padre, prima di essere ucciso, è riuscito a nasconderlo dentro una stufa.
Anni dopo, il destino lo priva anche del figlio di appena due anni, ucciso dalla febbre.
Sam poi scampa per un pelo alla carneficina della prima guerra mondiale, arrivando in Francia il giorno dell’armistizio. Per questo viene soprannominato Lucky.
Tornato a New Orleans, trova lavoro come addetto alla sicurezza in un lussuoso grande magazzino, ma la sua vita finalmente tranquilla viene sconvolta dall’ennesimo tragico evento: due delinquenti rapiscono una bambina sotto i suoi occhi senza che lui riesca a impedirglielo.
Da quel giorno la sua unica ossessione è rintracciare i sequestratori e restituire la bambina ai genitori.
Ritrovare quella bambina sarà per Sam una missione ardua ma necessaria.
Non solo per riavere il lavoro nell’emporio nel quale ha lavorato fino al sequestro della piccola, ma anche per colmare un vuoto esistenziale con il quale fa i conti da troppi anni.
Comincia così un viaggio in battello sul Mississippi attraverso il cuore rurale dell’America, un lento inseguimento che porterà Sam a fare i conti con gli spettri del suo passato, con i pezzi mancanti della sua vita e con gli uomini che, un giorno di tanti anni prima, hanno indirizzato la sua esistenza verso il dolore e l’assenza.
Tim Gautreaux è una delle voci migliori della letteratura americana del Sud e con Gli Scomparsi ci restituisce un milieu che rimanda ad autori leggendari, da Faulkner e Steinbeck sino agli odierni Joe R. Lansdale e Cormac McCarthy.
Le atmosfere che permeano il libro ricordano sia le avventure di Huckleberry Finn che il viaggio di Marlow di Cuore di Tenebra, in una dimensione epico-onirica degli anni ’20 del Novecento, sullo sfondo di una America figlia di un dio minore ben lontana da luci sfavillanti, benessere e progresso.
Un ventre molle, purulento ma palpitante di esistenze casuali, alcune misere e selvagge, altre meritevoli di compassione e redenzione.
Il tema conduttore de Gli Scomparsi è sicuramente quello della perdita: della vita, degli affetti, del lavoro, della sicurezza economica, ma, soprattutto, della perdita di sé.
Un uomo può considerarsi tale anche senza retaggi familiari o altrimenti resta solo un frammento, un guscio di noce in balia dei marosi dell’esistenza?
Un uomo deve trovare il proprio posto nel mondo, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie mancanze.
Il dolore rimarrà sempre in un angolo profondo, certamente, ma può essere lenito dalla memoria, dalla musica o da uno scopo.
Soprattutto, bisogna ancorarsi a ciò che resta e ricordarsi di restare umani, malgrado le avversità e le crudeltà che la vita può riservare.
Talvolta, verrebbe voglia per questo di invocare vendetta, ma spesso non serve.
Ad alcune persone, la cosa peggiore che possa mai capitare è semplicemente essere sé stesse.
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GLI SCOMPARSI – MINIMUM FAX – 2023
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