
Francesco Gavello è l’autore di Google Ads – Annunci Ricerca E Display, dopo la recensione approfondiamo con lui i temi trattati nel libro.
1) Com’è nata la passione per Google Ads?
Ciao Andrea, è un piacere essere qui!
Ti citerò Simon Sinek, che in un ormai storico TED Talk affermava: “La gente non compra quello che fate, la gente compra il motivo per cui lo fate”.
Quindi, perché proprio Google Ads?
Cosa ci ho visto di speciale, tanti anni fa?
Semplicemente credo che Google Ads sia oggi uno strumento fondamentale per intercettare il nostro prossimo cliente in rete. Il cliente giusto. Quello che riesce a dare un senso alle lunghe giornate che ogni imprenditore spende in azienda.
L’idea di uno strumento così… elegante, che se impiegato in una buona strategia è in grado di attrarre clienti giusti mi affascina da sempre.
2) Quando hai deciso di scriverci un libro su Google Ads?
È qualcosa che ho maturato nel tempo, come credo accada in questi casi. L’idea non era affatto quella di scrivere “la guida definitiva a Google Ads” (o altre iperbole del genere) quanto piuttosto poter fissare tutta l’esperienza che ho accumulato in questi anni di consulenza e formazione in aula e online, verso professionisti e imprenditori.
Organizzare un manuale che potesse mettere ordine nella complessità di Google Ads e in un certo senso rispecchiare il modo in cui insegno, ancora oggi, le dinamiche e sfumature di questa piattaforma.
Insomma, ho deciso di scrivere un libro in Google Ads quando ho capito che “pensare come un advertiser” potesse essere utile tanto a un advertiser quanto a un imprenditore.
3) Credi che sia una piattaforma di advertising che condiziona molto il mercato?
Più che di condizionamento parlerei di rilevanza. Google Ads non è certo l’unica piattaforma pubblicitaria esistente ma è quella in grado di coprire una grande parte della customer journey dei nostri potenziali clienti.
In questo senso, pensare di essere presenti online, oggi, senza una strategia che possa intercettare preziosi utenti in Google, su siti di terze parti, su app mobile e in YouTube è davvero irragionevole.
4) Una ricerca su Google dà lo stesso risultato per qualsiasi utente o siamo profilati anche lì?
Un SEO (cosa che non sono affatto) risponderebbe probabilmente che ogni ricerca che fai in Google restituisce risultati in una certa misura profilati per te. Basati su ciò che hai cercato in precedenza, come hai reagito ai risultati proposti in SERP, e molti altri aspetti ancora che “limano” i risultati organici per renderli maggiormente contestuali.
Un advertiser (e qui mi trovo più a mio agio) aggiungerebbe che la profilazione è un elemento fondamentale per l’efficacia di una campagna. Salvo quando ci troviamo nella parte più alta e iniziale del funnel – e intercettiamo utenti “freddi” – in advertising entrano rapidamente in gioco tattiche di remarketing che ci permettono di proporre l’annuncio migliore sulla base dell’esperienza di quella persona sul nostro sito.
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5) Quant’è importante il retargeting per una campagna pubblicitaria?
È fondamentale. Lo è per sostenere la customer journey del cliente dopo il primo contatto e farlo avanzare passo dopo passo verso la conversione.
Naturalmente, se l’idea dietro al “fare remarketing” è semplice, Google Ads e Google Analytics offrono molto a livello tecnico per rendere la profilazione dei nostri visitatori quanto più efficace possibile, tanto per chi progetta la campagna quanto per chi riceve gli annunci. Con una strategia di remarketing fatta bene, vincono tutti.
6) Come sarebbe oggi il nostro mondo se non esistesse Google?
Un mondo in cui non esisteva ancora Google io lo ricordo. 😀
Era un mondo potremmo dire più… spontaneo?
Forse. Non ne sono sicuro.
Probabilmente era un po’ più disordinato.
Abituati come siamo oggi a disporre di Google nelle sue tante sfumature – dal motore di ricerca alla piattaforma di advertising, passando per innumerevoli altri servizi – è indubbio che senza Google le nostre giornate sarebbero molto diverse.
Spero davvero che Google continui a rimanere dov’è a lungo. 🙂
7) Qual è il futuro della ricerca online?
Riassumerei la tendenza in un termine: marketing predittivo.
Stiamo osservando un lento ma costante spostamento dall’idea di campagne pubblicitarie costruite su opzioni di targeting e annunci cesellati a mano, verso la gestione di audience e di asset con cui stimolare il clic. Lasciando poi alla piattaforma l’ingrato compito di capire cosa mostrare e dove mostrarlo per ottenere quanto desiderato.
Al momento questi automatismi – dalle strategie di offerta automatiche alla gestione di annunci adattabili, fino alle recenti campagne di tipo “smart” – possono non essere ideali in ogni scenario (spesso per la mancanza di buoni dati con cui alimentare questi automatismi) ma la loro rilevanza è crescente. Meglio farsi trovare pronti.
8) Cosa ci aspetta dopo la fine del Covid-19?
Questa è una domanda da fare a un epidemiologo. 🙂
Non so cosa ci prospetta il futuro.
Da advertiser, sicuramente la pandemia ha mostrato (e sta continuando a farlo) come un radicale cambio di scenario per le nostre campagne è sempre possibile e richiede prontezza per essere interpretato e gestito al meglio da chi si occupa di pubblicità.
9) Progetti futuri, cosa hai in serbo?
Prendermi cura del libro, fare tesoro dei feedback e delle recensioni. Mi piacerebbe prima o poi scriverne un altro, sempre sull’advertising, affrontandolo da un punto di vista… inusuale. Ho una mezza idea.
A presto,
Francesco
GOOGLE ADS – ANNUNCI RICERCA E DISPLAY – DARIO FLACCOVIO – 2020
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