I Sultani, una citazione:
“Ma tornando all’uomo italiano, che è l’argomento di questo libro, ci poniamo la domanda: quanto c’è di vero nel cliché che si è creato su di lui? Com’è egli in realtà, nei riguardi della donna?”
All’inizio degli anni Sessanta Gabriella Parca e la sua collaboratrice Maria Luisa Piazza si misero in viaggio per l’Italia intervistando 1.018 uomini di diverse età e condizioni sociali.
A loro rivolsero domande inaudite per l’epoca, come “Che cosa pensa di una donna, che innamorata di un uomo prenda lei l’iniziativa verso di lui?”, “Considera conciliabile il lavoro della donna fuori di casa, con i suoi impegni di moglie e di madre?”, “Come dovrebbe reagire un uomo se sapesse di essere tradito dalla moglie?” e “Fra i suoi conoscenti, c’è qualcuno che ha rapporti con persone del proprio sesso?”.
Per la loro inchiesta dovettero ricorrere a sindacalisti, assistenti sociali, medici e parroci come garanti e fixer, perché era inconcepibile che due giovani donne andassero in giro a parlare di sesso con uomini sconosciuti.
Non a caso il Giornale di Sicilia riferì della loro indagine definendole “due maniache sessuali”.
Questo libro raccoglie i frutti di uno studio sul campo volto a comprendere “mentalità e comportamento del maschio italiano”, ovvero il punto di vista degli uomini sugli argomenti di cui le donne scrivevano alla posta del cuore e che Parca aveva già documentato in Le italiane si confessano.
Oggi, a sessant’anni di distanza, nel nostro paese il quadro giuridico e la società sono mutati, ma il nocciolo duro di quella “mentalità”, volta al controllo e al dominio dell’altro sesso, rimane.
Ecco quindi che I Sultani, oltre a costituire un prezioso documento storico, si rivela un’analisi purtroppo ancora attuale in alcuni suoi fondamenti.
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Gabriella Parca (1926-2016), scrittrice e giornalista, è stata una voce importante del femminismo italiano.
L’obiettivo della Parca è scoprire cosa pensino gli uomini italiani sul sesso e sulle donne, indagando le cause dei loro comportamenti nei rapporti sessuali e affettivi.
Parca parla con loro per illustrare la doppia morale che molto a lungo ha regolato i rapporti tra i generi, che prevedeva norme sociali diverse per uomini e donne.
I Sultani è il risultato di questa indagine, un vero saggio di sociologia della sessualità.
Occorre però ricordare il quadro temporale e valoriale nel quale si collocano i contributi del libro.
Sette anni prima, nel 1958, era entrata in vigore la legge Merlin, che aveva abolito la prostituzione regolamentata, chiuso le case di tolleranza e introdotto i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Mancavano ancora tre anni alla sentenza della Corte Costituzionale contro la legge che puniva l’adulterio delle mogli e non quello dei mariti, cinque anni all’approvazione della legge sul divorzio e sedici all’abrogazione del delitto d’onore.
Il 1968, l’anno a cui solitamente si attribuisce la rivoluzione nei costumi sessuali occidentali, doveva ancora arrivare ma qualcosa era già cambiato o stava cambiando.
Permanevano però, allora come oggi, stereotipi di genere e pregiudizi maschilisti, difficili da sradicare.
Parca sceglie un approccio scientifico, da antropologa, perché le interessa capire più che denunciare.
In un periodo storico in cui muoiono circa 120 donne l’anno per femminicidio, questa è un’indagine che è necessario, e doveroso, leggere.
Servono generazioni per mutare comportamenti ancestrali.
Ed è tempo di essere al fianco delle donne, come compagni più che come sultani.
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I SULTANI – NOTTETEMPO – 2024
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