Instant Persuasion di Paolo Borzacchiello – Recensione


Instant Persuasion Recensioni

Ci sono libri che ti parlano. E poi ci sono libri che ti vendono l’idea di parlarti. Instant Persuasion, a prima vista, sembrerebbe appartenere alla seconda categoria.

Titolo accattivante, sottotitolo furbo, promessa forte: imparare a persuadere in modo immediato. In un’epoca in cui tutto dev’essere smart, fast, instant, si rischia spesso l’ennesima trovata da scaffale motivazionale. E invece no.

In Instant Persuasion Paolo Borzacchiello non si limita a venderti una formula: ti porta dentro un laboratorio linguistico dove le parole diventano leve, scale, trappole, ponti.

Leggere questo libro è come salire su un ascensore emozionale costruito da un ingegnere linguista e uno sceneggiatore di serie TV.

Ogni capitolo è una porta che si apre su un ambiente familiare — l’ufficio, la trattativa, la cena in famiglia, l’appuntamento romantico — ma con la luce puntata su dettagli che prima ignoravi. Borzacchiello ti dice: guarda lì. Hai sempre guardato ma non hai mai visto. E in quel cambio di sguardo, accade la persuasione.

Il cuore pulsante del libro è un’idea semplice quanto potente: le parole non sono strumenti, sono ambienti.

Entrare in una conversazione significa decidere se vuoi costruire un loft, una trappola per topi o una spa sensoriale. La scelta delle parole genera scenari mentali nel tuo interlocutore, condiziona le sue emozioni, la sua apertura, la sua resistenza. L’autore ti accompagna a capire come si costruiscono quegli scenari. E lo fa con una scrittura che sa essere chirurgica come un bisturi, ma anche teatrale come una stretta di mano in un film di Sorrentino.

La struttura è lineare ma mai banale. C’è la teoria (fondamentale), c’è tanta pratica, ma soprattutto c’è la consapevolezza che la persuasione non è un’arma, bensì una forma d’arte.

Non si tratta di manipolare, ma di scegliere parole che creano spazio per l’altro. C’è quasi una tensione etica, a tratti poetica, nell’approccio dell’autore: persuadere non è convincere l’altro a dire sì, ma portarlo in uno stato mentale in cui il sì ha senso per entrambi. È danza, non pressing.

Borzacchiello si muove con disinvoltura tra neuroscienze, programmazione neurolinguistica, esempi reali e giochi di ruolo. Il tutto tenuto insieme da una prosa precisa, che non teme di usare parole tecniche ma sempre al servizio di una chiarezza affilata. Come un cuoco che ti spiega la ricetta mentre affetta lo scalogno: impari, annusi, e alla fine vuoi provare anche tu.

Ci sono passaggi che valgono come un corso universitario accelerato: la distinzione tra parole ad alto e basso impatto emotivo, le frasi killer da evitare (tipo “il problema è che…”), l’arte delle domande “apri-mente”. Ma la parte che più lascia il segno è quella che riguarda la costruzione della realtà attraverso il linguaggio.

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Sì, perché in fondo Instant Persuasion non è solo un manuale su come convincere gli altri. È una guida su come raccontare il mondo in modo più efficace, più umano, più consapevole.

A tratti, leggendo, ti viene voglia di fermarti. Di chiudere il libro, alzarti, tornare indietro a certi dialoghi vissuti — con un amico, con un partner, con un capo — e riscriverli mentalmente usando le parole “giuste”. Non per correggere, ma per comprendere. Perché Borzacchiello ti insegna anche questo: ogni parola non detta, ogni inflessione trascurata, ha lasciato un’impronta nel tuo passato comunicativo. E ora puoi rileggerla con nuovi occhi.

Certo, c’è il rischio che a qualcuno il tono dell’autore sembri troppo sicuro, troppo “maestro della parola”. Ma sarebbe ingiusto fermarsi lì. Dietro la fiducia nel proprio metodo si avverte un lavoro profondo, un’esperienza viva, maturata sul campo. E soprattutto si percepisce una missione: restituire al linguaggio la sua dignità creativa, relazionale, quasi spirituale.

Instant Persuasion è un libro che ti cambia il modo di ascoltare. E nei migliori dei casi, anche il modo di parlare. Dopo averlo letto, davanti a un “non preoccuparti” capirai che l’altro si è già preoccupato. È come imparare a leggere tra le righe di ogni dialogo quotidiano. Non per smascherare, ma per avvicinarsi.

In definitiva, se pensavi che persuadere fosse un atto di forza, qui scoprirai che è un atto di cura.

Un gioco linguistico, sì, ma anche una forma d’amore. E oggi più che mai, saper scegliere le parole è un superpotere. Ma come c’insegna Borzacchiello, ogni superpotere va usato con eleganza, attenzione, e un pizzico di poesia.

INSTANT PERSUASION – GRIBAUDO – 2025

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