La Rivoluzione Agricola Araba di Andrew M. Watson – Recensione

La Rivoluzione Agricola Araba di Andrew M. Watson – Recensione

La Rivoluzione Agricola Araba, una citazione:

“Le conquiste arabe, infatti, determinarono la diffusione di riso, sorgo, grano duro, canna da zucchero, cotone, cocomeri, melanzane, spinaci, asparagi, colocasie (taro), aranci amari, limoni, lime, banani, platani, manghi, palme da cocco. Con l’eccezione di manghi e palme da cocco … la diffusione delle nuove colture fu molto ampia.”

La Rivoluzione Agricola Araba è un saggio che fece parecchio rumore quando uscì nel 1974.

Vi si sosteneva che gli arabi fossero stati registi e attori di un’autentica novità, importando in Europa diverse specie botaniche e innovando profondamente pratiche colturali e tecnologie agrarie.

Tra Settecento e Millecento infatti gli Arabi si sono espansi e hanno conquistato enormi porzioni di Mediterraneo, Africa, Medioriente, India e oltre.

Al di là delle loro imprese belliche, si sono resi protagonisti di un cambiamento epocale nelle abitudini agricole e alimentari.

Hanno iniziato a portare con sé piante fondamentali per la nutrizione, la medicina, la produzione di legname o la cosmesi. Una botanica ancora oggi per noi molto comune.

La diffusione e l’acclimatamento di queste specie vegetali ha generato una vera e propria rivoluzione copernicana.

Gli Arabi sono responsabili della diffusione degli agrumi in tutta l’area mediterranea, del riso asiatico in Europa, del sorgo nei climi tropicali africani, delle melanzane in Sicilia.

Hanno portato la canna da zucchero e quindi lo zucchero stesso, il grano duro con cui oggi facciamo la pasta, il cotone con cui ci vestiamo.

Inoltre, hanno perfezionato i sistemi di irrigazione e i metodi per l’avvicendamento delle colture, l’aratura e il sovescio, fino a modificare il calendario dei lavori agricoli.

È araba, ad esempio, l’idea di utilizzare anche l’estate come stagione agricola introducendo una forma di agricoltura a ciclo continuo, attiva in tutte le stagioni, come accadrà in Europa solo secoli dopo.

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La portata di queste azioni non può essere dimenticata, solo perché lontana più di mille anni.

Sono rari i saggi e libri che ne parlano, e nessuno l’ha fatto in maniera così illuminante come Andrew M. Watson.

La Rivoluzione Agricola Araba combina le analisi agronomiche e tecniche con le dimensioni politica, sociale, tecnologica ed economica.

Watson suggerisce che l’unificazione politica dal bacino del Mediterraneo sino a vaste regioni dell’Asia centrale operata dagli arabi abbia creato un’opportunità senza precedenti per la circolazione di idee, tecniche e merci.

Nell’arco di quattrocento anni, le 17 piante evidenziate da Watson – destinate alla produzione di cibo e fibre tessili – riuscirono a diffondersi largamente e ad avere un peso economico significativo in molte aree, dove erano sconosciute prima dell’Islam.

Questo consentì allo Stato e alle popolazioni di godere di profitti agricoli alti e stabili, che stimolarono a loro volta incremento demografico e urbanizzazione.

Con questo saggio riannodiamo le fila di quanto letto in La Scimmia Ai Fornelli – Alexandre Stern, come rilettura delle connessioni e degli scambi che hanno portato alla modifica delle abitudini delle popolazioni.

La Rivoluzione Agricola Araba ci fa riflettere su quanto poco sappiamo della storia alimentare umana.

E ci ricorda che non tutte le innovazioni e le tecniche sono state appannaggio dell’Occidente.

LA RIVOLUZIONE AGRICOLA ARABA – SLOW FOOD EDITORE – 2022

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