Recensione di La Tempesta Di Sasà – Salvatore Striano

Recensione di La Tempesta Di Sasà – Salvatore Striano

In La Tempesta Di Sasà, il protagonista Salvatore Striano, detto Sasà appunto, vive uno dei più classici conflitti interiori: redimersi o non redimersi?

La Tempesta Di Sasà comincia con Striano esiliato nelle carceri spagnole in attesa di una sentenza che lo riporti in Italia per scontare una lunga pena detentiva.

Sasà riesce a farsi un nome dentro il carcere spagnolo. Grazie alle sue abilità lo rispettano in molti, ma la sentenza arriva con la condanna a tornare in quell’Italia abbandonata per colpa dei tanti reati commessi.

Tornato in Italia, Striano capisce che deve avvenire una rivoluzione dentro di lui per non soccombere alla pena dei giorni tutti uguali, ma un colpo di scena inaspettato lo scaraventa nel baratro più tetro.

In La Tempesta Di Sasà, Striano racconterà la tragedia vissuta in carcere della morte della propria madre. Esprimerà una quantità esplosiva di emozioni che travolgono il lettore come le onde di una tempesta in mezzo al mare.

Inizia un periodo terribile, dove le pillole e la depressione rubano il ruolo al protagonista. Ma il riscatto è vicino perché Sasà scova la salvezza prima nei libri e poi nel teatro.

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Come in tutte le altre grandi storie, la casualità gioca un ruolo determinante. Sarà proprio il destino a mettergli in mano una sceneggiatura teatrale che prima ripudia e poi lo attrae.

Sasà si scopre attore, o forse lo è sempre stato, solo che adesso, al palcoscenico della vita ha sostituito quello del teatro.

Prima le opere di Eduardo Di Filippo, assonanti per la natura partenopea, poi l’approdo a William Shakespeare che rivoluzionerà il modo di pensare, e la vita, di Sasà.

Dentro Shakespeare, Striano scova quella rivoluzione interiore che lo aspettava da tempo. Basata prima di tutto per l’amore verso se stessi che di conseguenza si rispecchia sugli altri.

E’ un successo quello che segue, e non solo teatrale, ma anche un riscatto verso un’idea di sé insperata e impensabile prima dell’approdo al teatro.

In La Tempesta Di Sasà, grazie alla lettura dei libri, Striano inizierà a leggere anche i codici della legge e scovare nuove possibilità per la sua situazione di carcerato.

Il finale di La Tempesta Di Sasà è un tripudio di emozioni che ovviamente non sveliamo al lettore.

Ma gli possiamo dire che se oggi Salvatore Striano è un grande attore (avete presente film culto tipo Gomorra?) lo deve anche alla sua passione per la lettura. Oltre che alla capacità innata di non arrendersi mai.

Che in fondo ognuno di noi possiede, ma che è sepolta sotto una coltre spessa di indifferenza e mala gestione della quotidianità. E che a poco a poco può essere eliminata come successo all’eroe di questa bellissima storia.

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