La Vera Storia Del Bandito Ned Kelly di Peter Carey – Recensione


La Vera Storia Del Bandito Ned Kelly Recensioni

La Vera Storia Del Bandito Ned Kelly, una citazione:

“Figlia mia, questa storia è destinata a te e non conterrà una sola bugia e possa io bruciare all’Inferno se dico il falso.”

La Vera Storia Del Bandito Ned Kelly è un romanzo epistolare che racconta la biografia, fittizia, di un noto fuorilegge.

In Australia Ned Kelly è una figura leggendaria, coraggioso bandito difensore dei poveri per alcuni, pericoloso rapinatore, assassino e nemico di ogni autorità per altri.

Di origini irlandesi, rimasto orfano di padre a dodici anni, Ned finisce in galera la prima volta tre anni dopo e, poco più che ventenne, diviene l’uomo più ricercato d’Australia.

Capace di compiere audaci furti di cavalli, di conquistare intere città e di sfuggire sempre alla legge, beffando la polizia.

Ma anche Ned sa che il suo è un mestiere pericoloso.

Per questo, proprio mentre è in fuga, decide di scrivere la storia della sua vita raccontando la sua versione dei fatti. Perché anche la figlia piccola, a cui sono indirizzati i suoi scritti, possa, crescendo, sapere chi era il padre.

Peter Carey dà nuova vita a una figura epica e, imitando la scrittura di un criminale semi illetterato, trasporta il lettore in un mondo selvaggio e violento.

Peter Carey ha scritto quattordici romanzi, La Vera Storia Del Bandito Ned Kelly gli è valso il suo secondo Booker Prize. Ha vinto il Commonwealth Writers Prize e il Miles Franklin Literary Award tre volte. È nato in Australia e vive a New York.

La Vera Storia Del Bandito Ned Kelly si allontana da quanto si conosce sulla vita del bandito inventandogli un’amante e una figlia.

Ne emerge il ritratto di un bandito a metà tra Robin Hood e John Dillinger, raccontato con i toni epici del western e le inflessioni delle ballate popolari irlandesi.

Carey è il cantore degli irlandesi trapiantati in Australia e delle terribili vicende storiche che hanno costretto i suoi antenati a vivere nella colonia.

Una cruda storia di sopraffazioni e ingiustizie sociali che affondano le loro radici nell’atteggiamento dispotico degli inglesi nei confronti degli irlandesi.

Protestanti contro cattolici, tiranni contro oppressi.

È questo che determina la trasformazione di un semplice ragazzino cresciuto nel bush australiano nel più celebre e agguerrito oppositore del potere costituito.

Ned Kelly diventa nel sentore comune un paladino che si erge contro le ingiustizie perpetrate da polizia, giudici e proprietari terrieri.

Per narrare di questo popolo oppresso, traslato suo malgrado in un “nuovo mondo”, Carey utilizza un vocabolario anglo-australiano, interpolato da vocaboli locali e slang della frontiera.

Una lingua storpia, priva di punteggiatura e svolazzi, ma vibrante e viva.

Oltre al bandito un altro protagonista del racconto è il selvaggio outback australiano e la natura che lo pervade. Con la sua vegetazione e la sua fauna, la sua ostilità e la sua purezza.

Scrivere le proprie memorie ha una duplice, importante funzione. Combattere l’idea che la morte significhi oblio eterno e, soprattutto, impedire che a raccontare le proprie gesta siano i nemici e gli oppressori con le loro bugie.

La Vera Storia Del Bandito Ned Kelly assurge anche a riflessione sui peccati originali della storia australiana – colonialismo, identità, sradicamento, disuguaglianza -ricorrenti nella prosa di Carey.

“Eravamo la prova che non portavamo nessuna macchia ed eravamo di sangue schietto e ben nati.”

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LA VERA STORIA DEL BANDITO NED KELLY – LA NAVE DI TESEO – 2022

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