La Verita’ Del Freddo – Intervista Raffaella Fanelli

La Verita’ Del Freddo – Intervista Raffaella Fanelli

Raffaella Fanelli, dopo la recensione di La Verità Del Freddo, continua a parlare con noi di banda della Magliana, giornalismo, verità e molto altro.

Com’è nata l’idea di La Verità Sul Freddo?

E’ stato Maurizio Abbatino a chiedermi di scrivere La Verità Sul Freddo. Lui a chiedermi di continuare un’intervista che avevo inseguito e atteso per due anni.

Come sei riuscita a entrare in contatto con Maurizio Abbatino, l’ex boss della banda della Magliana?  

Ho intercettato a Roma un conoscente di Abbatino che sfinito dalle mie richieste mi ha “passato” il cellulare del Freddo. L’intervista è arrivata dopo due anni di messaggi e chiamate. Nel libro racconto di un appuntamento e di un treno partito da Milano con due ore di ritardo. Di un uomo arrivato alle mie spalle, elegantissimo, in giacca marrone e con un foulard al posto della cravatta.

Quante interviste sono servite per arrivare alla conclusione del libro? 

Ne La Verità Del Freddo racconto Abbatino e la banda della Magliana, intrecci e collegamenti che ho ricostruito con tantissime interviste, mi chiedi il numero, ma non so risponderti.

So che ho passato ore e giorni a parlare con Abbatino.

Perché ho raccolto prima le sue risposte alle mie domande e poi le sue dichiarazioni su quanto ho trovato di nuovo, sulle incongruenze riportate in atti e verbali. E la sua versione su fatti raccontati da altre persone che ho incontrato per questo libro, e mi riferisco a Francesco Pazienza, Rosita Pecorelli, Pietro Orlandi, Immacolata Jacone, la moglie di Raffaele Cutolo… alcuni citati, altri no. Ma tutti hanno dato un contributo importante al mio lavoro. Anche magistrati e inquirenti che in passato hanno indagato sulle rivelazioni del Freddo. E’ stato fondamentale il loro contributo.

Fondamentale è stato il sostegno del procuratore generale Otello Lupacchini che firma la postfazione al libro.

Di tutte le dichiarazioni di Abbatino ho cercato riscontri e tracce.

E ho trovato una nuova fonte anche sull’omicidio del giornalista Mino Pecorelli. Perché è stato un lavoro di ricerca oltre che di interviste… tutte le dichiarazioni dell’ex capo della banda della Magliana sono state registrate e gli audio consegnati all’editore. Per mia scelta. Abbatino si è fidato e ha parlato. Ha fatto rivelazioni importanti sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, sul sequestro di Aldo Moro, sulla morte di Franco Giuseppucci, sulla scomparsa di Emanuela Orlandi… anche sulla morte del fratello. E sull’omicidio di Roberto Abbatino ho cercato nuove testimonianze. Le ho trovate, così come ho trovato un vecchio verbale che all’epoca fu del tutto ignorato. Un omicidio rimasto irrisolto ma importante perché ha segnato la fine della banda della Magliana. Perché è stato in quel momento che i ragazzi della Magliana hanno perso il loro capo.

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Oltre l’intervista c’è qualcosa che ti ha colpita in particolare di Abbatino? 

E’ Maurizio Abbatino a colpire. La sua vita. I suoi ricordi. E’ quello che sa e che dice a sconvolgere. A farti vacillare.

Cos’è per te la verità? 

Una notizia cercata e verificata è verità. E il giornalista ha il dovere di inseguirla, sempre. Prima di denunciare e di informare.

Come si fa giornalismo in Italia ai giorni nostri?

Contratti precari e compensi bassi hanno indebolito il giornalismo e i giornalisti italiani.

Se prima di scrivere ti chiedi “ne vale la pena?” allora capisci che siamo alla fine.

Vedersi piovere addosso querele o richieste di risarcimento danni ti fa passare la voglia di scrivere. Ormai il modo più efficace per delegittimare un giornalista, per fermarlo, è la querela. E a tutelare il giornalista che fa inchieste c’è solo Ossigeno, l’osservatorio di Alberto Spampinato…

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Perché la giustizia non trionfa sempre?

Perché la giustizia non trionfa sempre… semplicemente perché legge e giustizia non sono la stessa cosa. Sono uomini ad amministrarla e non tutti hanno il coraggio di scegliere da che parte stare.

La legge è davvero uguale per tutti?

No, la legge non è uguale per tutti. E oggi, dopo le dichiarazioni di Abbatino e questo libro, lo dico con assoluta certezza.

La banda della Magliana è stata protetta per anni.

Ci sono state sentenze aggiustate e colpevoli assolti. Maurizio Abbatino racconta e fa nomi. Anche quelli di noti magistrati che sarebbero stati sul libro paga di criminali sanguinari eppure mai condannati. Non si può parlare di legge uguale per tutti quando basta il furto a un caveau per garantirsi l’impunità.

Se te lo possiamo chiedere, nuove idee per il prossimo libro?  

Il mio prossimo libro? Ci sto lavorando da anni… prima o poi lo finirò. Ma per scaramanzia non ne parlo.

LA VERITA’ DEL FREDDO – CHIARELETTERE – 2018

 

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