L’Odore Della Nebbia di Licia Cardillo Di Prima – Recensione


LOdore Della Nebbia Recensioni

L’Odore Della Nebbia, una citazione:

“Io sono l’ultimo germoglio di un albero malato, che ha messo radici nella violenza e nel silenzio e, di silenzio, si è nutrito e di pietose bugie. Da una generazione all’altra la mia famiglia non ha fatto altro che accumulare dolore. E tacere. Ora spetta a me liberare le parole e spezzare la catena.”

Un borgo siciliano incastonato tra montagne e rocce levigate dal tempo.

Un labirinto di pietra grigia con scale che salgono verso l’alto o precipitano nell’abisso, specchio di una vita che somiglia a una scala di Escher.

Una donna rincorre il passato per recuperare i cocci della sua identità e ricomporli.

Gesualda, Gesuina, Agata sono un’unica entità, figlia e madre insieme, da proteggere dai soprusi di un mondo spietato.

Così si dipana la storia, in cui passato e presente s’intessono, la protagonista si sdoppia, si triplica: ha molto da dimenticare e da perdonare.

Ma, soprattutto, deve recuperare sé stessa, liberarsi dal passato che le pesa, impedendole una vita normale.

L’unica via di fuga sembra quella di ritornare, ricomporre i fili del gomitolo che è stata la sua vita, nei luoghi che l’hanno vista martire inconsapevole.

Adesso è Elena, viene da Bologna: Gesualda, Gesuina, Agata sono scomparse, vittime della cattiveria, dell’ignoranza della superstizione ma soprattutto della lussuria di uomini abietti.

Tuttavia, in questa storia fosca, si stagliano figure di luce come il nonno, che si prende cura della bimba in sostituzione della madre, e la nonna che si sacrifica per l’onorabilità della figlia.

La nebbia del luogo, che tutto ammanta, non cela le ipocrisie, le nefandezze, le violenze degli uomini.

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Licia Cardillo Di Prima è docente e giornalista e vive a Sambuca di Sicilia.

Ne L’Odore Della Nebbia riecheggiano con forza le angherie del patriarcato, dell’omertà, delle ombre di ricordi capaci di spezzare un’anima.

Dopo una vita convissuta con i soprusi, Gesuina torna nei luoghi natii per ritrovare ciò che si è lasciata dietro.

Il ricordo della madre vittima di sé stessa, usata dagli altri ma anche spinta da una lussuria che la rendeva schiava.

Ormai Gesuina però non è più Agata ma è diventata Elena e può ripercorrere la strada della sua vita, cercando quei figli nati dal sopruso: anche lei abusata e violentata, ha partorito due figli di cui ha perso le tracce.

Occorre riordinare quel passato caotico e doloroso, ora ha Antonio che è stato l’unico a leggere il suo dolore e a capirlo e ha Daniele, il figlio che l’ha compensata delle perdite.

Tuttavia ancora il cuore le brucia.

Sarà un amico del nonno a farle riprendere i fili del tempo e a decodificare il comportamento della madre, vittima della “libido” altrui e della propria bellezza.

Quel nonno che le ha fatto scoprire il divino, insito in ogni cosa, invitandola ad alzare le braccia per stringere la donna che le è stata madre, vittima di un amaro e turpe destino.

È proprio grazie a questa “cognizione del dolore” che sarà in grado di far pace con sé stessa e con la propria storia.

La nebbia che ha avvolto la sua vita ora può diradarsi e scomparire.

È tempo adesso dalla consapevolezza e dalla pietà.

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L’ODORE DELLA NEBBIA – DARIO FLACCOVIO EDITORE – 2022

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