Mia Sorella È Figlia Unica di Cecilia Lavatore – Recensione


mia sorella e figli Recensioni

Mia Sorella È Figlia Unica, “mia sorella” sono io, “mia sorella” sei tu, “mia sorella” siete voi. Siamo noi tutte, che dalla notte dei tempi, avanziamo nel flusso della storia e, diciamolo pure senza vergogna, lottiamo.

«Ognuna di queste donne porta con sé la propria verità e la esprime e professa a suo modo, declinandola con disperata bellezza e inesauribile coraggio al presente, singolare, femminile.»

Cecilia Lavatore ci consegna, con questo suo ultimo lavoro, momenti di vita, storie di donne, note e meno note, frammenti del loro coraggio estremo. In Mia Sorella È Figlia Unica strategia, ironia, forza, autodeterminazione arrivano dal passato, incontrano il presente e guardano al futuro. Intersezionalità di prospettive e di resistenza. Schiette le nostre protagoniste. Schietti i coni di luce che rimandano. Potenti le zone d’ombra con cui si scontrano.

In Mia Sorella È Figlia Unica, pagina dopo pagina, conosciamo ognuna di loro; da Luce Romoli partigiana impegnata nella lotta ai nazifascisti nella Roma occupata; dall’attrice Franca Rame, femminista che ha pagato in prima persona il suo attivismo; Mahsa Amini, Sofi Frozan, Saman Abbas uccise per essersi opposte al loro destino; da Elena Morricone vittima di un’efferata violenza e Nûdem Dural musicista curda imprigionata dal regime turco.

E sono solo alcune, perché tante affollano meravigliosamente il libro. Chi raccontandosi per la prima volta, chi “rinascendo” attraverso la parola scritta. Ma tutte hanno sfidato il patriarcato. Tutte hanno spostato i confini. Quali? I propri. E come una potente scossa hanno spostato i miei, i tuoi, i nostri, i vostri confini.

Tutte hanno affrontato un sistema che le voleva solo con il velo, solo “fate”, oppresse, solo madri, solo sposate, eterosessuali, spente, solo povere e senza sogni, mai nate, abbandonate, violentate, zitte, deboli, solo gentili, composte, al posto loro, colte il giusto, possibilmente ignoranti. “Femmine” e basta.

«Ed è allora che penso a Nancy, la quale, da qualche parte nel mondo a quest’ora ha la mia stessa identica età e si sarà fatta, mi auguro una vita. L’ho pensata ogni volta che qualcuno mi ha detto “queste non sono cose da donne”, anche senza un uomo vicino a completarmi, a riempirmi i vuoti, a farmi sentire realizzata; l’ho pensata ogni volta che non sono stata presentata come “la ragazza di…” o la “figlia di…”, ma soltanto come Cecilia ciò che sono»

Questo libro va letto è memoria e visione futura. Ti lascia “in silenzio e in ascolto” ma solo per un motivo perché tu possa sentire la tua voce. Se vuoi lo compri QUI

MIA SORELLA È FIGLIA UNICA – RED STAR PRESS – 2023

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