Novecento è uno di quei libri che rimangono a sé stanti. Un’unicità che riguarda quelle creazioni assolutamente originali.
L’autore Alessandro Baricco, navigato e grande scrittore, è in uno stato di grazia. Uno di quei momenti che non sai che stai per creare un capolavoro. Poi arriva il prodotto finito e la sua consacrazione.
In Novecento andiamo alla scoperta della vita unica di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento che deve il suo nome a una serie di vicissitudini conseguenti alla sua scoperta a bordo di una nave da crociera, il Virginian.
“A trovarlo era stato un marinaio che si chiamava Danny Broodmann, lo trovò in una scatola di cartone. Avrà avuto dieci giorni, non di più. Neanche piangeva, se ne stava silenzioso, con gli occhi aperti, in quello scatolone. L’avevano lasciato nella sala da ballo della prima classe. Sul pianoforte. Non aveva l’aria di un neonato di prima classe.”
Deve il suo nome così lungo al macchinista che lo ha trovato, alle due iniziali trovate sulla scatola e al fatto che è stato trovato nel primo anno del ventesimo secolo.
“Danny ci pensò un po’ poi sorrise. “È un’idea buona, Sam. L’ho trovato nel primo anno di questo nuovo, fottutissimo secolo, no?: lo chiamerò Novecento.””Novecento?” “Novecento.” “Ma è un numero!” “Era un numero: adesso è un nome.” Danny Boodmann T.D. Novecento. È perfetto. È bellissimo. Un gran nome, cristo, davvero un gran nome, Andrà lontano con un nome così.”
Novecento cresce nel Virginian coccolato e difeso dal personale della nave fino a quando il comandante, nonostante i numerosi richiami a segnalarlo alle autorità competenti, lo accetta che membro aggiunto.
La storia a ogni pagina cresce d’intensità fino a quando, da un giorno all’altro, lo stesso comandante e tutta la sua ciurma non scoprono che è un pianista eccezionale. Da qui anche il film, una poesia su pellicola, ispirato a Novecento dal titolo “La leggenda del pianista sull’Oceano”.
“Suonavamo perché l’Oceano è grande, e fa paura, suonavamo perché la gente non sentisse passare il tempo, e si dimenticasse dov’era e chi era. Suonavamo per farli ballare, perché se balli non puoi morire, e ti senti Dio.”
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Il Virginian supera il suo immaginario di nave da crociera per approdare a unico posto dove puoi sentire questo pianista che suona una musica tutta sua e lo fa in maniera divina. Un’attrattiva unica dove ascoltare Novecento che diventa membro fisso e portante dell’orchestra della nave.
Andiamo avanti con la storia tra tante vicissitudini fino al giorno inesorabile che ci si chiede quando questo uomo cresciuto e vissuto su una nave scenderà a terra.
Arriverà quel momento ma non sarà come ci si aspetta, o meglio, sarà come se lo aspetta Novecento che vede altro rispetto a una persona nata e cresciuta sulla terra ferma.
Questo libro è nato dalla penna e dalla creatività del maestro letterario Alessandro Baricco. È un libro unico sotto ogni aspetto perché nato in realtà come testo teatrale.
“Ho scritto un testo teatrale: ma ne dubito. Adesso che lo vedo in forma di libro, mi sembra piuttosto un testo che sta in bilico tra una vera messa in scena e un racconto da leggere ad alta voce. Non credo che ci sia un nome, per testi del genere. Comunque, poco importa. A me sembra una bella storia, che valeva la pena di raccontare. E mi piace pensare che qualcuno la leggerà?”
Questo si chiede Baricco nel lontano ’94 e da quel giorno molto, molto, molto, più che qualcuno ha letto la sua storia. Considerando anche che il suo Novecento è diventato come scrivevo sopra, il protagonista di un film di enorme successo che ha sdoganato la sua storia in tutto il mondo.
E dimostra che quando una storia è bella, vale sempre la pena di raccontarla.
È anche un ottimo regalo per l’amico/a in cerca di un libro senza tempo. O per quell’amico/a in cerca di un testo che sia valido anche per imparare la scrittura creativa.
NOVECENTO – FELTRINELLI – 2024
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