Radio Magia di Valerio Aiolli – Recensione


Radio Magia Recensioni

Radio Magia, una citazione:

“Volevamo incantare il pubblico, farlo evadere da una realtà pesante, dalla lotta armata e dalle crisi di governo, dai lacrimogeni e dalle svalutazioni ricorrenti, proprio come le altre radio libere permettevano a noi stessi di staccarcene. Radio Magia ci sembrò la scelta appropriata.”

Radio Magia racconta come dall’inventiva e dall’amicizia possa nascere qualcosa di bello e irripetibile.

Troppo giovani per aver fatto il Sessantotto, troppo introversi per partecipare al Settantasette.

Toppa, Caio, Caputo, il Gipo e un pugno di altri adolescenti passano le serate fra lunghe camminate e piccoli teppismi.

Fino al giorno in cui si mettono in testa di far nascere una radio.

La mancanza di fondi e di qualsiasi competenza tecnica non frenano il loro contagioso entusiasmo.

Raccogliendo ovunque dischi e idee, microfoni e pubblicità, animano quel sogno collettivo sotto la rassicurante guida del loro generale manager.

I ragazzi sono certi di avere trovato la chiave per esprimere tutte le proprie qualità, potenzialmente infinite come quelle onde elettromagnetiche che diffonderanno nell’etere le loro scelte musicali.

Dentro e fuori le mura di quella vecchia cantina, il futuro risplende come una promessa.

Rievocando con ironia e leggerezza un periodo della nostra storia in cui tutto sembrava possibile, Valerio Aiolli con Radio Magia ci dona un racconto che diverte, commuove e dà finalmente voce alla parte meno rappresentata di una generazione.

Quella che alla fine rimase afona e schiacciata dagli eventi. E che pure compì, con la goffaggine dei dilettanti, il suo maldestro apprendistato alla vita.

Radio Magia ci restituisce l’atmosfera degli anni settanta e delle grandi agitazioni sociali e politiche.

Anni caratterizzati da austerity e crisi energetica, dalla svalutazione della lira e dai confronti nelle piazze tra opposti estremismi.

Su questo sfondo Aiolli – prendendo verosimilmente spunto da esperienze autobiografiche – racconta la nascita del fenomeno delle radio private, all’epoca libere, che permisero un’apertura di visione e di ascolto della realtà.

I protagonisti di Radio Magia appartengono a una generazione di faglia: quella di chi era troppo piccolo per il ’68 e ancora troppo giovane per essere protagonista del Movimento extra parlamentare del ‘77.

A cementare questo gruppo di adolescenti “scazzati” c’è una sorta di allergia nei confronti delle liturgie politiche ai tempi dominanti nelle scuole e nelle piazze.

Radio Magia diventa per loro una straordinaria via di fuga dall’angustia del presente.

“Era un misto di musica, svacco, intimità, odori forti.”

La radio si fa galeotta di incontri, di nuove amicizie, di flirt e discussioni, mentre i dischi man mano aumentano alle pareti.

Le pagine di Aiolli mi ricordano quelle del primo Benni di “Bar Sport” con un’eco nostalgica e dolce, unita ad uno sguardo lucido sulla perdita dell’innocenza.

La grande storia è sempre fatta di piccole vicende, che prendono forza dalla capacità di creare empatia ed identificazione nel lettore.

È questo il tema, universale più che generazionale, di Radio Magia.

Un gruppo di amici che, cavalcando i propri sogni, riuscì a infondere nella cruda realtà l’immaginazione, seppur per un tempo piccolo.

Una brezza d’aria fresca, in una soffocante e opprimente stagione politica.

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RADIO MAGIA – MINIMUM FAX – 2023

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