Recensione D’Amore e Baccalà – Alessio Romano

Recensione D’Amore e Baccalà – Alessio Romano

Con D’Amore e Baccalà Alessio Romano ci conduce soavemente in una Lisbona di cui innamorarsi e in cui innamorarsi.

La EDT pubblica questo libro di quasi 160 pagine che si legge così bene da sembrarne 30!

Alessio arriva nella capitale portoghese per scrivere di ristoranti e cibo locale e come prima cosa monta sul simbolo della città, il giallo Tram 28, che però è guidato in maniera sanguigna e ad un tratto lo disarciona facendolo cadere e battere la testa.

Il risveglio sarà a casa della più famosa cantante di Fado Amalia Rodrigues… o nella cucina di una tipica TASCA (taverna) portoghese dove lavora la cameriera più bella che i suoi occhi abbiano mai visto?

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Alessio proseguirà il viaggio alla scoperta delle pietanze tipiche con un bernoccolo in testa e tanti bellissimi incontri.

Avrà finali di serate in piazza con Pessoa, Camões, Chiado e incontrerà Tabucchi (cui il libro è dedicato).

Tutto labilmente tra sogno e realtà, tra passato e presente.

D’Amore e Baccalà è divertente, accattivante, culturalmente stimolante, lascia a sedimentare nell’anima la  volontà di visitare (nel mio caso di tornarci e perdermici) il Portogallo e nello specifico la città di Lisbona.

“È la prima cosa che ti sconvolge di Lisbona, questa luce caravaggesca. È come essere sempre dentro un quadro barocco con un’illuminazione precisa, perfetta che rende tutto un po’ irreale, come ti trovassi su un palco pronto per il tuo spettacolo.”

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D’Amore e Baccalà è un romanzo ma lo si potrebbe usare come guida della città, per le indicazioni sulle piazze, i belvedere, i luoghi dove mangiare… è dunque qualcosa più di un semplice racconto.

Da qualsiasi punto di vista lo si osservi l’importante è leggerlo!

Assoluti co-protagonisti sono il baccalà, il Fado e l’amore, oltre ai vecchietti sotto casa che gli raccolgono il bucato volato col vento, gli amici bohémien con cui girare per locali la notte, Gatta, Beatriz…

«Il Fado è il tentativo riuscito di trovare una perfetta alchimia tra poesia e musica. Ma in una tasca è anche connesso con il cibo: è l’ultimo senso, il suono, che rende perfetta la percezione di un piatto che ha già sapore, odore, aspetto ed è caldo o freddo, ma non emette alcun rumore. E poi c’è il sentimento. Un bravo fadista canta e suona sempre come se quella fosse l’ultima canzone della sua vita.»

Ah e ultimo ma non ultimo: la copertina SPACCA!

D’AMORE E BACCALA’ – EDT – 2018

 

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