Recensione di Abrivado – Alessio Cappelli

Recensione di Abrivado – Alessio Cappelli

Un ricco e affermato architetto romano con alle spalle un passato da militante politico… Abrivado è la storia di Adriano e di come un rinnovato incontro può farci cambiare prospettiva.

Da ragazzo Adriano frequentava con gli amici, e con Sandra la sua ragazza, locali a prezzi bassi a San lorenzo (vivace quartiere studentesco di Roma), partecipava alle riunioni e fabbricava striscioni per le manifestazioni nelle quali si accalorava. Ma ora Adriano è cresciuto, cambiato e ciò che più lo caratterizza è la sua inclinazione al piacere.

Durante una festa, dopo tanti anni, incontra casualmente proprio Sandra, la sua Sandra, e la rivedrà presto in Camargue: lei autoinvitata, lui per lavorare ad un cantiere.

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D’improvviso il lavoro passa in secondo piano. I ricordi tornano a galla. La militanza politica, il G8 e tutto ciò che hanno condiviso di bello e di brutto, gelosia compresa. Tutto questo condirà un presente poco soddisfacente. Anche se non in apparenza, e il sud della Francia farà da cornice alle prese di coscienza di Adriano.

“Il respirare a pieni polmoni: tutto sembrava cospirare per fornire questa sensazione di semplicità della vita, di desideri banali, di aspettative non esigenti.”

In Abrivado c’è la costante crescita la consapevolezza da parte di Adriano del fatto che senza di “lei” le cose avrebbero meno senso, i pasti meno sapore, i paesaggi meno bellezza.

La possibilità di una ritrovata felicità gli appare in tutto il suo splendore nella Camargue tra spiagge, champagne e fenicotteri in volo e come ogni anno sulle spiagge di Saintes Maries de La Mer ci si ritrova per il Festival Abrivado.

 “Adriano e Sandra ebbero sotto i loro occhi prima i tori, poi i cavalieri, per un breve tratto, poi la mandria si allontanò e rimasero a guardare le spalle dei bovari e le code lunghe e non troppo curate dei cavalli che chiudevano il gruppo.”

Ma Adriano di Sandra non sa nulla, gli ultimi quindici anni gli sono totalmente sconosciuti e lui dovrà presto fare i conti con sé stesso.

 

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