Recensione di El Señor Mojito – Michele Piagno

Recensione di El Señor Mojito – Michele Piagno

El Señor Mojito è un originale ricettario con cinquanta sfumatura di uno dei drink più famosi del mondo. Lo beveva lo scrittore Ernest Hemingway a Cuba in quella Bodeguita del Medio che anche lui ha contribuito a rendere celebre. Lo beveva James Bond in ‘La morte può attendere’, tanto per fare un paio di esempi. Oltre ai nomi blasonati, c’è tantissima gente nel mondo che lo beve. Dal piccolo bar fino ai locali scintillanti, ognuno di noi, se vuole può ordinare un mojito e aspettarsi un determinato tipo di drink

In El Señor Mojito abbiamo tantissime rivisitazioni di un cocktail che nella sua semplicità ha conquistato palati di un pubblico trasversale. Le cose semplici, spesso sono quelle più sincere. Anche le rivisitazioni di questo inebriante ricettario sono semplici da realizzare. Studiate per essere fruibile anche al di fuori del bancone.

Michele Piagno c’introduce prima di tutto nella sua visione di locale perfetto in base a un ordine preciso dei nostri cinque sensi. Vista, bisogna prima di tutto vedere un posto accattivante. Udito, bisogna ascoltare i suoni giusti. Olfatto, gli odori devono essere attraenti. Tatto, bisogna bramare per avere in mano il drink appena ordinato. E gusto, un nettare, fresco al punto giusto, deve scendere in gola carezzando le papille gustative.

Tutto il libro ha una chiave ironica che lo rende piacevole alla lettura oltre che uno strumento utile per creare variegati mojito. La prima ricetta è quella immancabile del mojito perfetto, il cosiddetto ‘Original Mojito’, quello che dovremmo (sempre) bere quando chiediamo un mojito, senza aggiungere altro.

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Per esempio, tra le cinquanta ricette (cinquantuno ma ne parlo più in là), la prima che proverò perché ho tutto gli ingredienti in casa è il ‘Mojito italiano’.

“Mojito Italiano

Grappa morbida (1 oz 1/4)

2-3 spicchi di arancia 

2 cucchiaini di zucchero bianco 

5-6 foglie di basilico

Prosecco

Ghiaccio a cubi

Posare sul fondo del bicchiere l’arancia a pezzi e lo zucchero bianco. Amalgamare schiacciando vigorosamente con il muddler. Aggiungere le foglie di basilico, il ghiaccio a cubi, la grappa e il prosecco. Con un cucchiaio lungo, mescolare con movimenti dal basso verso l’alto.”

Accanto al ‘Mojito italiano’ c’è il ‘Virgin Mojito’ e di questo ringraziamo il mojito per aver dedicato uno spazio anche agli amici che lo bevono analcolico. Li rispettiamo come di dovere, anche, se non li capiamo fino in fondo. Scherzi a parte, le ricette dicevamo sono chiare e quindi molto facili da realizzare.

Ce ne sono per ogni tipo di gusto personale. Per esempio il ‘Mojito della regina’ con gin e birra oppure piccante come il ‘Mexican Mojito’. Con tanti ingredienti particolari, tipo kumquat, cetriolo, mirtilli rossi, cioccolato, fragole, caffé. Ce n’è davvero per tutti i gusti e tutti i palati del mondo.

Ce ne sta uno infine, la cinquantunesima ricetta, dedicato alla città di Corsiero Editore, ovvero Reggio Emilia. Si chiama ‘Mojito tricolore’ e vanta ingredienti come pomodorini ciliegini, basilico e Siero di Parmigiano Reggiano. Ma non starò qui a svelarvi la composizione perché lo scoprirete all’improvviso tra le pagine di El Señor Mojito.

EL SENOR MOJITO – CORSIERO EDITORE – 2019

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