Recensione di Gladiatori Carri E Navi – Patrizia Arena

Recensione di Gladiatori Carri E Navi – Patrizia Arena

Gladiatori Carri E Navi, una citazione:

“Il termine specifico che, in lingua latina, indicava il combattimento di coppie di gladiatori è munus. Ne spiega l’origine Tertulliano: era uno spettacolo in cui gli antichi ritenevano di assolvere un obbligo nei confronti dei defunti. Munus era appunto la parola che indicava il dovere.”

Gladiatori Carri E Navi ci offre uno sguardo d’insieme sulle varie forme di spettacolo di cui poteva godere il popolo nell’impero romano, in particolare ludi circenses, munera gladiatoria, naumachiae, insieme ad altre sontuose cerimonie organizzate dagli imperatori.

Molteplici erano le tipologie di esibizioni offerte ai cittadini romani e non: rappresentazioni teatrali (commedie, tragedie, mimi), corse di carri, esibizioni di animali esotici e cacce, combattimenti di gladiatori, pubbliche esecuzioni, battaglie navali, competizioni atletiche. Ognuna di esse aveva uno specifico luogo di ambientazione: teatro, circo, anfiteatro, stadio, bacini idrici, siti che da strutture provvisorie si trasformarono spesso in costruzioni monumentali.

Il numero dei ludi circenses e dei munera gladiatoria organizzati durante l’anno aumentò considerevolmente nel corso del tempo e il popolo poteva beneficiarne per molti giorni, dal momento che essi erano una componente fondamentale della religione e della politica romana. Tali manifestazioni erano infatti parte integrante di un complesso sistema di relazioni e di comunicazione tra l’imperatore, i magistrati e la plebs. Inoltre, i combattimenti gladiatori rimarcavano la centralità dell’etica militare e della disciplina, mentre le sfilate di animali esotici e le cacce sottolineavano il potere e l’estensione dell’impero romano ottenute attraverso l’esercizio delle armi.

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Il mondo delle corse dei carri, dei combattimenti gladiatori, delle cacce e delle battaglie navali viene presentato attraverso l’illustrazione di una giornata canonica di giochi, nei suoi elementi costitutivi e rituali. Vengono altresì ripercorse le carriere di aurighi, destrieri e gladiatori, più o meno noti, con riferimenti al numero delle vittorie, ai premi, alla considerazione sociale di cui essi godevano.

Gli aurighi e i gladiatori difatti, durante la loro carriera, grazie alle loro abilità potevano acquisire grande fama presso gli spettatori e anche un certo prestigio sociale, collegato alla fortuna personale che erano in grado di accumulare con le loro affermazioni. Nonostante ciò, nell’impero romano coloro che praticavano l’ars ludicra dietro compenso erano colpiti da infamia, che comportava la restrizione dei diritti civili e la perdita di quelli politici.

Le naumachiae erano un evento meno frequente, poiché molto più cruente, costose e complesse da organizzare. Invece, la giornata di giochi si articolava in modo diverso a seconda che si trattasse di ludi circenses o di munera gladiatoria.

Nel circo si iniziava con la processione, la pompa circensis, il rituale di apertura dei ludi, poi si svolgevano le competizioni di bighe, trighe, quadrighe, tiri a sei, esibizioni di cavalieri acrobati. Negli intervalli tra le corse gareggiavano anche atleti, pugili e lottatori, si avevano esibizioni di animali e cacce, così come rappresentazioni di mimi.

In una giornata di spettacoli nell’anfiteatro, durante l’epoca imperiale il munus a programma completo prevedeva le cacce e l’esecuzione dei damnati ad bestias di mattina, spettacoli di intrattenimento ed esecuzioni capitali di condannati durante l’intervallo del pranzo, combattimenti di gladiatori nel pomeriggio. Anche i munera erano aperti da una processione, la pompa amphitheatralis, nella quale sfilavano l’editor muneris (l’impresario che aveva organizzato l’evento), i musicisti, le statue delle divinità, i gladiatori, i venatores e i condannati.

Il libro ci lascia intendere il grado di partecipazione del pubblico: furor è infatti il termine che, nelle fonti soprattutto cristiane, viene utilizzato per denotare il peculiare stato d’animo proprio del pubblico romano, a indicare la perdita del controllo, l’adrenalina spasmodica, la frenesia e l’eccitazione che lo pervadeva durante i giochi.

Gladiatori Carri E Navi, impressionante per fonti e bibliografia, ci regala un viaggio nel passato ricco di aneddoti e informazioni storiche, che fa venire una gran voglia di tornare a visitare i monumenti di Roma, appena sarà possibile.

GLADIATORI CARRI E NAVI – CAROCCI EDITORE – 2019

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