Guida Alle Birre D’Italia 2023 è la nuova sfida di Slow Food a raccontare un artigianato che fa del convivio un punto di forza.
Si sa che la birra è un aggregante ma si sa meno dello sforzo che stanno facendo tanti appassionati per renderla ancora più speciale.
In Guida Alle Birre D’Italia 2023 andiamo a scoprire la proposta di quasi duemilacinquecento birre artigianali passando anche per il sidro e per le stesse aziende produttrici, ce ne sono quasi cinquecento raccontate.
In tutto parliamo di 2430 birre e sidri recensiti e di 490 aziende raccontate, 34 i produttori di sidro.
La capacità di Slow Food è quella di analizzare i prodotti per scoprirne caratteristiche particolari insite in una produzione sana e appassionata che genera prodotti di assoluta qualità. E così va anche per Guida Alle Birre D’Italia 2023.
“Poi abbiamo ragionato su quale idea di birra ci piace, e siamo sempre più sicuri che a convincerci siano quei birrifici che scelgono il proprio percorso e quali etichette produrre senza guardare troppo all’ultima tendenza di grido. Quelli che, invece di mettere sul mercato una birra nuova ogni quarto d’ora, lavorano sulla stabilità, la precisione, l’identità dei prodotti. Questo non significa rinunciare a essere contemporanei, ma provare a esserlo senza perdere di vista il carattere.”
I riconoscimenti vanno anche a quei birrai e ristoratori che propongono l’offerta dell’aziende sopracitate. Come ogni anno la guida è divisa per regione e a ogni inizio capitolo ci sono i locali dove degustare i prodotti selezionati.
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Chiocciole ed eccellenze sono raccontate subito dopo i locali e poi si passa al racconto delle migliaia di birre italiane selezionate.
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Siamo stati anche alla presentazione di Guida Alle Birre D’Italia 2023. Abbiamo ascoltato i curatori Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni raccontarci gli sforzi per mettere su una guida sempre più esaustiva e che finalmente dopo la pandemia ha potuto uscire di casa alla scoperta fisica dei birrifici.
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Alla presentazione della guida è stata collegata una degustazione delle 42 birre premiate con la chiocciola. Abbiamo presenziato e raccolto importanti suggestioni sull’argomento.
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Di seguito il racconto del nostro inviato Emiliano Silenzi. Appassionato e sensibile all’argomento grazie al suo bar Il Baratro (clicca QUI per sapere dove si trova) che propone birre artigianali presenti nella stessa Guida Alle Birre D’Italia 2023.
E finalmente, dopo due anni di chiusure e restrizioni a causa della pandemia, sono ricominciati gli eventi legati alla birra! Grazie a Rock’n’Read ho potuto presenziare alla prima serata della due giorni organizzata da Slow Food per presentare la Guida Alle Birre D’Italia 2023, giunta alla sua ottava edizione.
Nella cornice della Città dell’altra Economia a Testaccio ho potuto degustare alcune tra le produzioni più rappresentative dei migliori birrifici d’Italia. In un contesto friendly e informale, senza folla oceanica e con ottimi accompagnamenti gastronomici (su tutti il panino con la porchetta del Collettivo Gastronomico di Testaccio).
Oltre 40 tipi di birre spillate in bicchieri da 0,20 cl, tutte facilmente identificabili grazie alla Tap List scaricata tramite Qrcode.
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Il mio percorso di degustazione è iniziato subito con una certezza assoluta, la Rusthell del birrificio abruzzese Opperbacco (clicca QUI per andare sul sito ufficiale), Helles di ispirazione tedesca, chiara, leggera, beverina, creazione del “Birraio dell’anno” in carica Luigi Recchiuti, una birra da bere a secchiate caratterizzata dal malto e con un finale piacevolmente secco!
Può una degustazione continuare ignorando le sirene ammaliatrici di un’ottima I.P.A.?
No, non può… E infatti mi sono lasciato tentare da due birre generosamente luppolate, profumate, con un finale secco che te ne fa chiedere ancora e ancora…
Due creazioni di due birrifici ormai capisaldi nel panorama brassicolo nazionale: Alder da Seregno (MB) (clicca QUI per andare sul sito ufficiale) e Mc77 (clicca QUI per andare sul sito ufficiale) da Serrapetrona (MC) che a Testaccio hanno proposto la Rockfield (I.P.A. da 6,8%) e la Breaking Hops (Double I.P.A. da 7,8%), luppoli diversi per le due birre ma risultati strabilianti, scorrevolezza, sentori agrumati e di frutta tropicale con finale piacevolmente amaro… Birre imperdibili!
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La chiusura della degustazione (che se non fossi arrivato molto tardi sarebbe durata molto di più… Sigh) l’ho affidata ad una birra per cui vado letteralmente pazzo, una di quelle birre scure da degustare con calma e lentezza per apprezzarne la meravigliosa complessità, la Piedi Neri del birrificio piemontese Croce di Malto (clicca QUI per andare sul sito ufficiale), una Imperial Stout da 8,7 gradi brassata con l’aggiunta di riso venere e castagne. Aroma di caffè e malti torrefatti al naso, frutta tostata, ancora caffè e liquirizia in bocca, un equilibrio dolce/amaro di primo livello, un finale inaspettatamente scorrevole e quella meravigliosa sensazione inebriante di calore alcolico…
Birra speciale e strepitosa chiusura di una degustazione che non ha avuto la benché minima sbavatura e che conferma l’altissima qualità del panorama brassicolo italiano, caratterizzato dall’impegno e dalla passione di tutte le persone impegnate nella sua filiera (dal Mastro Birraio fino al Publican).
Un’ultima menzione speciale per Slow Food Editore. La Guida alle Birre d’Italia 2023 risulta realmente accessibile a tutti e si dimostra un prezioso strumento per conoscere o approfondire la cultura birraria in Italia, ottimo lavoro!
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Concludiamo suggerendo che la guida è anche un ottimo regalo per l’amico curioso in cerca della propria indole nascosta in una birra artigianale.
GUIDA ALLE BIRRE D’ITALIA 2023 – SLOW FOOD EDITORE – 2022
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