Il Caso Bramard è il primo romanzo di una trilogia noir, opera di Davide Longo. Un thriller psicologico e avvincente.
Ad affascinarci sin dalle prime righe è il protagonista di questa storia: Corso Bramard. Facciamo la sua conoscenza, in una notte di fine primavera, mentre si sta arrampicando sulle “sue montagne”, quelle piemontesi. Ed è così che avviamo quel rapporto di confidenza con la sua mente carismatica, il suo essere di poche parole e con la sua sofferenza.
Unici custodi dei suoi pensieri le creste severe, il vento e i precipizi.
Perché i segreti da svelare, via via, nel Il Caso Bramard sono molti. Chi è quest’uomo che ama avventurarsi, quando cala il sole, per sentieri complicati, pericolosi quasi a voler provocare la propria morte?
E in un crescendo equilibrato di rivelazioni e ricostruzioni capiamo che Corso ha un vissuto da poliziotto, addirittura da commissario più giovane d’ Italia.
Senza mai forzature nel Il Caso Bramard la narrazione scorre su due piani temporali: il passato e il presente, costretti poi a incontrarsi. Per chiarirsi quantomeno.
Nel passato troviamo Bramard, molti anni prima, uomo di punta della squadra omicidi di Torino. Impegnato a scoprire assassini, a conoscere, approfondire i lati oscuri della mente omicida. Fino a quando il destino non lo mette sulle tracce di un serial killer, soprannominato Autunnale per via della stagione in cui decide di uccidere.
Qual è il profilo di questo assassino? Sappiamo che le vittime prescelte sono le donne. Cinque quelle assassinate. Modus operandi lo stesso, ripetuto nel tempo. Come “un menometro” scandito dalla morte.
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Mentre nel presente troviamo Bramard non più commissario. Non più investigatore di spicco della polizia torinese. Anzi, la sua esistenza ha preso una piega completamente diversa. Vive nella langhe piemontesi a pochi chilometri dalle sue montagne. Insegna in una scuola. Ha pochissimi amici.
Uno di questi è il commissario Arcadipane suo sostituto al momento dell’ addio alla polizia.
Pagina dopo pagina scopriamo sempre più i dettagli sul legame tra il nostro protagonista e Autunnale che è ancora libero. Libero di uccidere e “di reclamare” attenzioni da parte di Bramard con delle lettere che, periodicamente, gli fa recapitare.
Cosa è successo? Per quale motivo Autunnale, anno dopo anno, continua a scrivere al ex commissario ? Quale evento tragico li accomuna? Ma soprattutto tornerà a colpire? E quando?
«Era stato un gioco, all’ inizio innocente com’è il seme di ogni gioco, a mostrare ad Autunnale la strada per la bellezza che aveva cercato. Dopodiché, un’ intelligenza sottile, una natura votata alla compiutezza e la mancanza di ingombri morali l’ avevano portato a esplorarne le forme più esatte, fino a farsene maestro.»
IL CASO BRAMARD – EINAUDI – 2021
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