Il Divino Inciampare è un graphic novel molto particolare, totalmente in bianco e nero, più nero che bianco, e in cui a parlare sono le espressioni dei soggetti disegnati.
Ci ho messo un po’ per approcciarmi al libro, per la sua vena provocatoria, la sua ricerca di un’estetica alternativa in un contesto di assoluto rigore.
Mi attirava e respingeva allo stesso tempo ogni volta che lo aprivo, poi lo ho iniziato…
Per Il Divino Inciampare, la sua prima opera, Miguel Angel Valdivia sceglie come soggetto la vita del “Santo asino”, San Giuseppe da Copertino, frate pugliese del ‘600, illetterato, povero ma ricco di fedeli al seguito.
“frantuma quanto va toccando,
eppure piccole ciurme di disperati
già lo aspettano ai bordi del convento
è evidente, soffre quest’eccesso di attenzioni,
per questo s’abbandona alla vergine
che l’aspira nel suo sguardo muto
ora sì che quella folla zoppicante lo adora”
Pare che i seguaci di questo santo fossero soprattutto contadini e povera gente e che lui, al cospetto di una certa immagine della Madonna fosse rapito da uno stato di estasi che lo faceva addirittura volare.
Questo destò l’attenzione del Papa che sguinzagliò un inquisitore per avere le prove e poterlo processare.
“zoccoli al vento,
mosso dall’ansia di far bene il male,
l’agente macina la distanza che lo separa
dalla sua inquisizione”
Possiamo definire Il Divino Inciampare un “wordless graphic novel”, non c’è traccia di parola professata dalla bocca di nessuno dei personaggi che ci vengono proposti.
Allo stesso tempo i loro occhi, i loro sguardi, le espressioni, tutto è totale espressione e potente espressività.
Una narrativa a tratti surreale, non commerciale, esclusivamente per immagini, che cattura, intriga, che racconta e disvela in silenzio.
La storia di San Giuseppe da Copertino catturò l’attenzione anche di Carmelo Bene che ne trasse una sceneggiatura divenuta poi un’opera degenere, il romanzo A Boccaperta.
IL DIVINO INCIAMPARE – COCONINO PRESS – 2019
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