Recensione di Il Piccolo Grande Libro Dei Cani – Luisa Rainer Chiap

Recensione di Il Piccolo Grande Libro Dei Cani – Luisa Rainer Chiap

Il Piccolo Grande Libro Dei Cani è un volume sull’evoluzione del rapporto tra il cane e l’uomo, e inizia ripercorrendo la storia dei nostri amati e fedeli compagni di vita.

Mi ha incuriosita perché nell’illustrazione in copertina tra gli altri c’è un piccolo corgi, e io che ne ho una cucciola da qualche mese volevo saperne di più, sui cani in generale e su questa razza ancora così rara e affascinante.

Ci sarà un motivo per cui è il cane della regina Elisabetta da prima che tutti noi nascessimo. Ero disposta a scoprirlo!

Ho deciso in questo volume di raccontare i cani e la loro incredibile avventura attraverso alcune razze e alcuni momenti storici particolarmente significativi per la nostra cultura.

Ho pensato di rappresentarlo proprio come animale culturale, non tanto nella solita accezione di migliore amici ma in quella che io definisco anima affine dell’uomo“.

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In questo libro si scoprono molte cose interessanti e ci si domanda quale dei due amici domestici, tra il cane e il gatto, sia stato per primo addomesticato dall’uomo.

Nella storia li scopriamo ai tempi delle piramidi, di Ulisse, presso gli antichi romani, i Celti, e nel Medioevo.

Il ritrovamento più eclatante e commovente è quello avvenuto nelle grotte di Chauvet, nel sud-est della Francia a pochi chilometri peraltro della grotta di Lazaret.

Qui sono state rinvenute le impronte di un bambino e di un cane che camminava al suo fianco: una straordinaria testimonianza di legame affettivo antecedente alla Storia“.

Ogni esemplare canino ha delle peculiarità, proprie caratteristiche, gusti, carattere… ma tutti amano il divano e condividono i rituali sociali, seppur ciascuno con differenti intensità di manifestazione.

Così ho saputo che hanno i rituali calmanti, pacificanti, di reclutamento, di istanza, di allerta, di disposizione, presenza o minaccia e osservandoli possiamo capire il loro stato d’animo e cosa vogliono comunicare.

I cani sognano e come i delfini “dormono con metà encefalo alla volta, in modo da garantire uno stato di presenza o vigilanza che sia”.

Il Piccolo Grande Libro Dei Cani poi si addentra nella questione cane/mente e nelle razze, dividendole per dimensioni, dalla nana ai giganti.

Dal bassotto al levriero irlandese.

Di ogni razza ci vengono narrate la storia, il carattere, l’aspetto, peculiarità e curiosità.

Qui ho scoperto che Matilda, la nostra pestifera e cocciuta Welsh Corgi, è una taglia media e non piccola quanto le sue cortissime zampe volevano farci credere, che è uno dei più antichi cani della Gran Bretagna, è un cane pastore anticamente usato per lavoro.

Era il cane dei celti, è socievole, testarda (maddai) perfetta per i bambini, cane da guardia e un grande estimatore di questa razza (dopo The Queen) è Stephen King.

Mi pare giusto.

Il Piccolo Grande Libro Dei Cani è perfetto per chi ha la passione per i cani, per chi si sta avvicinando ora a questi meravigliosi esemplari, a chi è curioso e chi pensa che prima o poi ne vorrà uno nella sua vita.

Io sono nata gattara ma aprire il cuore a un cane è un’esperienza che arricchisce, e non finisco mai di stupirmi del fatto che la Mati tira fuori ogni giorno il lato migliore di me.

Un concentrato di puro e irresistibile amore, e questo libro mi ha aiutata a comprenderla meglio, il tutto condito da belle illustrazioni e foto.

Bau bau.

IL PICCOLO GRANDE LIBRO DEI CANI – EDITORIALE PROGRAMMA – 2020

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