La Famiglia Wang Contro Il Resto Del Mondo, una citazione:
“Charles Wang non avrebbe nemmeno dovuto sapere cosa succede sui pavimenti lerci e sotto le lenzuola macchiate. Secoli d’illustri antenati, tutti studiosi, statisti o proprietari terrieri, l’avevano preparato alle odorose foglie di tè che si schiudevano nell’acqua fresca di sorgente, ai pennellini calligrafici di pelo di lupo bianco da intingere in inchiostro nero di colla di cervo, ai giochi d’azzardo spensierati tra veri amici. Ma a questo no. No, a questo proprio no.”
Ci sono dei libri che devi aver letto, se vuoi imparare a scrivere o, quantomeno, a buttare giù pensieri su carta. Anche solo per capire quanto valgono, oggettivamente, le storie che vuoi raccontare.
Non parlo solo dei grandi classici, ma anche di altre gemme che si possono scovare incidentalmente nella letteratura contemporanea.
È questo il caso de La Famiglia Wang Contro Il Resto Del Mondo. Un particolare, appassionante, divertentissimo, e non solo, romanzo on the road.
La Famiglia Wang Contro Il Resto Del Mondo se vuoi lo compri QUI
Con il cuore in Cina ma il portafoglio in America, la carriera di imprenditore illuminato nella cosmetica di Charles Wang ha un tracollo repentino. Dettato più dall’orgoglio che da scelte errate. La situazione economico-patrimoniale della famiglia passa dalle stelle alle stalle.
Come se dietro la sua famiglia, nel corso della storia, ci fosse una maledizione che porta sempre a “degli epici fallimenti e a una grandiosa afflizione”, come ritiene convinto Charles.
Wang senior ha però un piano: andare in Cina, dove non è mai stato, per recuperare le antiche terre dei suoi avi, confiscate ai tempi della rivoluzione maoista.
Prima però, a bordo di una vecchia Mercedes, deve attraversare l’America per raccogliere i suoi due figli minori. Andrew, il secondogenito nerd che studia a Phoenix ma con il desiderio di essere un comico di stand-up comedy, confuso tra la ricerca di amore ed il bisogno di perdere la propria verginità. E la piccola ed eversiva Grace, che sta in collegio e di missione fa l’influencer sui social.
Dovranno poi raggiungere tutti insieme – con loro c’è anche Barbra, la matrigna, elemento più disturbante che aggregante nella già disastrata famiglia – la figlia maggiore Saina, l’artista di New York City, in volontario esilio sui monti Catskills, combattuta tra due uomini e due vite totalmente antinomiche.
La Famiglia Wang Contro Il Resto Del Mondo se vuoi lo compri QUI
L’esordio letterario della giornalista Jade Chang ci regala un romanzo infinitamente prodigo di amore, in cui si parla di tutto: di bolle finanziarie e di recessione economica, di arte e di memoria, di integrazione culturale e di retaggi ancestrali, di sfrenato consumismo e di agricoltura idroponica, di costumi sociali e di come Oriente e Occidente si accompagnino, scontrandosi talvolta a muso duro.
Si ride, tanto. E si riflette, ancor più. Sul fatto che sia il denaro sia gli affetti umani non appartengono alla sfera del razionale e del prevedibile.
Macinando miglia e sobborghi nell’America più vera e profonda, Charles Wang e i suoi familiari compiranno il vero viaggio – intimo, pieno di humour e a tratti commovente – dentro le loro anime.
Nella lotta impari contro tutto e tutti, la famiglia Wang, che non appartiene interamente a nessuno dei due mondi separati dal Pacifico, comprenderà che le proprie diverse radici le consentiranno di riscoprire soprattutto sé stessa, facendo pace con i propri difetti.
Perché, a volte, è il cuore che pensa e la testa che pulsa.
I Wang assomigliano un po’ a quelli di “Little Miss Sunshine” e un po’ ai Lambert de “Le Correzioni” di Jonathan Franzen. Il tutto centrifugato con parti di Kerouac e con un pizzico di salsa di soia.
Io li amo i Wang, perché appartengono a quel novero di personaggi strambi con i quali vorrei anch’io attraversare, con una macchina scassata, gli Stati Uniti.
LA FAMIGLIA WANG CONTRO IL RESTO DEL MONDO – PONTE ALLE GRAZIE 2017
Leggi anche Io Confesso Stanza 23 e Un Attimo Prima
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.