La Geometria Delle Coppie, ultimo romanzo di Diana Evans, racconta l’amore adulto. Con una scrittura analitica, quasi “clinica” ci consegna una narrazione sincera, profonda e spietata su come le relazioni sentimentali possano evolvere, mutare e talvolta finire.
Siamo nel 2008, a fare da cornice una Londra multietnica, colta e benestante. Due le coppie protagoniste della storia. Quella formata da Michael e Melissa, che convivono da qualche anno e quella formata dai loro amici, Damian e Stephanie, sposati.
I nostri personaggi fanno parte della “middl class” inglese. Si sono amati molto. Realizzando nel tempo i propri propositi. Una casa, dei figli. Un lavoro stabile e ben retribuito per Michael, così come per Damian. Una professione, di giornalista freelance, conciliabile con il ruolo di genitore, per Melissa. E l’essere madre a tempo pieno per Stephanie.
In La Geometria Delle Coppie, pagina dopo pagina, ci lasciamo, presto alle spalle, le abitudini delle due coppie. Dopo aver fatto colazione, pranzato, viaggiato insieme in metropolitana, diventiamo intimi. Entrando sempre di più nei loro pensieri, nei loro rimpianti e dubbi.
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Presto scopriamo il loro senso di lontananza e di smarrimento sopraggiunto dopo la nascita dei figli. Senza giudizio vengono messe a nudo le aspettative mancate. I bisogni sacrificati. Michael e Melissa non sono affatto la coppia affiatata, unita e senza crepe che vuole sembrare; né tantomeno quella di Stephanie e Damian.
«Insieme esibivamo una bellezza comune e fugace: potevamo indurre qualcuno a voltarsi, ma visti da vicino i loro volti rivelavano ombre. Eppure perseveravano nella propria giovinezza. La trattenevano con entrambe le mani.»
Perdersi definitivamente o ritrovarsi. Perché ad un certo punto arrivano “a questo bivio”? E quando realizzano di aver oltrepassato “la soglia”; dopo anni passati a conoscersi, condividere e progettare.
Con un susseguirsi di colpi di scena, di tradimenti, di risentimento e perdono in La Geometria Della Coppie, Diana Evans indaga quanto possa essere fragile “l’ apparente simmetria” dei rapporti sentimentali.
Questo romanzo merita di essere letto perché è onesto. Profondamente onesto. Ognuno di noi sa quanto è complesso vivere una relazione, essere una relazione, sfilarsi da una relazione, chiudere una relazione. E riprenderla quando è il caso. Siamo tutti dei funamboli.
«Nel linguaggio di coppia il pronome “io” si perde. E loro parlavano di sé al plurale come la regina, includendo l’ altro e sminuendo il proprio ego, per cui le loro personalità di singoli si annacquavano.»
LA GEOMETRIA DELLE COPPIE – EINAUDI – 2021
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