Recensione di La Raggia – Mattia Grigolo


La Raggia Recensioni

La Raggia di Mattia Grigolo è un’interessante quanto riuscita creazione letteraria.

Troppe volte siamo costretti a leggere storie che prendono la struttura classica in tre atti e che funzionano ma non hanno il coraggio di andare oltre.

In La Raggia leggiamo di un ragazzino dal cuore sincero al quale ne capitano di ogni da quando è nato. E lo faremo saltando da ‘un quaderno all’altro’ mentre capiremo la storia a ritroso. Sì, andremo indietro nel tempo ma senza una consequenzialità scontata.

Infatti ci sembrerà di partire dalla fine, o meglio da quando il nostro ragazzino vede una volpe, leitmotiv de La Raggia, che a quanto pare non ha più scampo.

“Ho trovato dentro il bosco la carcassa della volpe e ho capito subito che è finita.”

L’incipit è spiazzante ed è di appena una riga. Il lettore è catapultato dentro l’angoscia del ragazzino e si chiede chi sia la volpe. E come possa caratterizzare la storia se la conosciamo già morta.

La Raggia se vuoi lo compri QUI

Scorrendo le pagine, grazie alle invenzioni dell’autore, aggiungiamo pezzi alla trama appassionandoci sempre di più alle avventure del ragazzino. Con un padre ubriacone e nullafacente e una mamma svanita troppo presto, in cerca di un’amore e rafforzato nell’animo da un paio di amici, i vari salti temporali scandaglieranno la trama fino a portarla in superficie per ricomporla.

“Dentro il bosco ci sta la baracca, che poi è la casa del nonno. Quando l’abbiamo sotterrato ce la siamo presa noi.
Ora ci viviamo io e mio padre da soli, prima ci stava pure mia madre.
Manco il cane abbiamo, che Rochi mio padre l’ha ammazzato in un brutto momento.”

Scopriamo che la raggia non è altro che una forma dialettale per raccontare la rabbia del ragazzino. Per una condizione diversa da quella che avrebbe voluto. E che col passare del tempo lo allontanerà sempre più dai suoi piani.

Mattia Grigolo crea un personaggio tridimensionale che fa tenerezza e che come un cucciolo abbandonato commette errori ingenui.

“Mi cerco la stessa raggia rabbia che ho vomitato fuori al fiume e non la trovo, che è come se se ne sta nascosta da qualche parte, la vigliacca. Esce all’improvviso che non sono preparato e si butta su tutto quello che trova davanti.”

Disfatte che lo porteranno a leggersi dentro e a scoprire nuove fonti di soddisfazione passando per tragedie che gli capitano quando sta accecato dalla rabbia. E che non vorrebbe commettere. E che si chiede perché le commette. Ma la giustizia è uguale per tutti e anche il ragazzino protagonista della storia se ne renderà presto conto.

LA RAGGIA – PIGDIN EDIZIONI – 2022

Lascia un commento