Recensione di La Sottrazione – Alia Trabucco Zerán


La sottrazione

La Sottrazione, opera prima di Alia Trabucco Zerán, è un romanzo potente e viscerale. Affonda le sue radici nella storia contemporanea del Cile.  Nei solchi lasciati da un passato, scomodo, doloroso e tagliente. Quello della dittatura di Pinochet (1973-1990).

Siamo a Santiago del Cile, ai giorni nostri. I protagonisti di questa storia sono tre giovani Iquela, Felipe e Paloma.

Iquela e Felipe sono amici da sempre, figli entrambi di militanti della resistenza. Eredi spirituali di quella generazione annientata dai militari. Sulle loro vite pesa da sempre l’attività politica e clandestina dei loro genitori.

Iquela, ha un lavoro fa la traduttrice, ha una casa, una vita “apparentemente” normale. In realtà ha un rapporto con la madre di dipendenza e fuga. Fuga dai segreti di famiglia. Dai fantasmi.

Felipe vede i morti, li percepisce, li sente in quella Santiago, dove ogni angolo racconta sangue e sparizione.

E per placare i suoi incubi diurni finisce per contarli i morti. “Uno,due, tre”… a colmare il buco nero delle domande a cui non ha potuto mai dare risposte.

In La Sottrazione queste due solitudini si sorreggono a vicenda; fino a quando il loro precario equilibrio viene travolto dall’ arrivo di Paloma e dalla cenere.

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Arrivano da lontano, entrambe. La cenere inizia ad avvolgere la città. Ogni giorno. Quasi a volerla coprire questa terra senza verità. Quasi come un castigo.

Paloma arriva dall’Europa, da Berlino. Con la promessa di seppellire sua madre. La donna era stata una clandestina della resistenza cilena rifugiatasi in Germania alla fine degli anni ’70.

Pagina dopo pagina, scopriremo quali misteri legano Felipe, Iquela e Paloma. Li troveremo, presto, insieme ad affrontare un viaggio sulla cordigliera andina tra Cile ed Argentina. Che li porterà lontano.

“Perché la frontiera, dopotutto, fu un posto dove lasciarsi le cose alle spalle”

In La Sottrazione, i tre per riappropriarsi del proprio presente saranno costretti, ognuno a suo modo, a doverlo interrogare quel passato così tormentato. Ed eccoli lì apparire gli spettri della militanza, delle perdite subite, dei i tradimenti, delle sparizioni e degli amori.

«Allora il calore mi sale lungo le gambe, il fuoco sale prepotente, il calore insiste e io lo disperdo e la cenere cade e la disperdo e i ricordi ritornano e disperdo anche quelli e penso che potrei esplodere, potrei disperdere me stesso e andarmene, e invece no, non me ne vado, perchè se me ne andassi mi perderei e ho già perso abbastanza gente, perdermi mai, quello proprio no»

LA SOTTRAZIONE – EDIZIONI SUR – 2020

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