Later, ultima opera di Stephen king, è un romanzo horror. E questo viene dichiarato sin da subito: è una storia che fa paura e scava dentro.
La voce narrante è quella di Jamie il quale ci racconta un periodo “speciale” della sua vita che va dagli otto anni fino ai quindici.
“Mi chiamo Jamie Conklin, e una volta ho disegnato un tacchino per il Giorno del Ringraziamento che pensavo fosse una vera figata. Non molto tempo dopo ho scoperto che in realtà faceva cagare. A volte la verità è un autentico schifo. Credo che questa sia una storia dell’orrore. A voi stabilirlo.”
Jamie vive con la madre single,Tia, impegnata a mandare avanti il ménage familiare gestendo un’ agenzia letteraria. Nelle prime pagine iniziamo a conoscerli, a inquadrare la loro quotidianità e nulla fin qui è terrificante, se non l’incombere della grande crisi economica del 2008. Ma del resto in molti romanzi di King tutto è apparentemente normale, all’inizio.
Intanto il protagonista ha una caratteristica, vede e parla con i morti. Il suo talento è anche noto alla madre, la quale lo mette in guardia di non parlarne con nessuno e di non attirare mai l’attenzione su di sé, a ragion veduta. E il perché lo scopriremo presto.
È interessante apprendere le varie regole che riguardano questa relazione così particolare. Una forma di “galateo” impone ai defunti di rispondere alle domande, di chi può vederli, sempre e solo con la verità. E poi ci sono i tempi e i luoghi di apparizione e di sparizione.
Sì, perché nel passaggio, coloro che “trapassano”, soggiornano poco in questa dimensione. Dopo pochi giorni vanno via… e dove? E queste anime sono tutte risolte e buone? O possono ancora covare odio e nascondere terribili segreti?
Con queste premesse intuiamo, che nella vita ordinaria di Jamie e Tia, presto qualcosa di spaventoso sta per succedere.
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In Later gli orrori della disfatta economica incombono quanto il soprannaturale. In questo frangente Tia è costretta, per salvare l’agenzia letteraria dal tracollo, a chiedere un sacrificio a Jamie: utilizzare il suo dono così pericoloso. Solo parlando con un noto scrittore, da poco deceduto, avranno la soluzione alle loro difficoltà.
Da questo momento in poi la tensione narrativa cresce. Le conseguenze di questo gesto, come sempre accade, pesano e avranno effetti nefasti sulla vita dei protagonisti. La capacità di Jamie, infatti, non sfugge né al mondo dei vivi né a quello dei morti.
Il piccolo protagonista sarà costretto a vedersela con nemici di varia natura. Dovendosi confrontare con verità anche sconvolgenti.
“Se siamo dotati di libero arbitrio, allora anche il male può invadere la nostra vita solo dietro invito.”
Later scorre via velocemente e, nonostante si presenti come un horror, ha tutti gli elementi per essere una lettura anche commovente e intima. La paura viene rappresentata in tutte le sue forme: la paura della malattia, del diverso, di perdere il controllo, la paura della perdita.
Siamo di fronte a dei passaggi, dei cambiamenti, molto cari all’autore: di età, di scelte, dalla vita alla morte, economici, globali. E’ un romanzo che, ricollocando gli avvenimenti in quella eterna lotta tra il bene e male, per un attimo ci distoglie dalle angosce del momento. Ombre ben più inquietanti.
LATER – SPERLING & KUPFER – 2021
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