Era il mese di novembre dello scorso anno quando, dopo averne recensito il bellissimo libro di poesie Piccole Tracce di Vita, scambiai qualche felice chiacchiera con Andrea Melis.
Parlando, ovviamente di libri, mi scrisse “Certamente se non lo hai ancora fatto devi leggerti M il figlio del secolo di Scurati. 800 pagine capolavoro. Letto due volte in un mese“.
Così mi approvvigionai del libro ma a casa, come ormai sempre più spesso accade, non fui la prima a leggerlo. E i pareri erano uguali. M va letto!
E quindi eccomi a consigliarlo come romanzo assolutamente da non perdere M Il Figlio Del Secolo. E non perché abbia vinto Il Premio Strega (chapeau) ma perché è un libro che ci riporta agli inizi del secolo scorso (arco temporale 1919-1925) e ci racconta l’ascesa del fascismo in tutte le sue forme.
Per la prima volta la fisionomia della narrazione è quella del romanzo.
Fondazione dei fasci di combattimento. Milano, piazza San Sepolcro, 23 marzo 1919.
“Affacciamo sulla piazza del Santo Sepolcro. Cento persone scarse, tutti uomini che non contano niente. Siamo pochi e siamo morti. Aspettano che io parli ma io non ho nulla da dire.”
Scurati ci narra con precisione storica documentata le strategie, le furbizie, le violenze, gli errori, le passioni di tutti i protagonisti di quegli anni.
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Da D’Annunzio a Pier Francesco Saverio Nitti, da Giolitti a De Gasperi da Mussolini a Matteotti.
“Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un’Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia, dei moderati inetti e complici. Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari e anche dei “puri”, i più fessi e i più feroci“.
Ci riporta e ci fa immergere in una realtà storica e sociale molto distante dai giorni nostri, ma anche molto – troppo – simile, con una destra sempre più forte e decisa e una sinistra sempre più divisa e litigiosa.
(Vi dice qualcosa?)
Un libro da non perdere, dicevo, perché è un chiarissimo racconto su come sono andate le cose, che risponde perfettamente alla domanda, che penso un po’ tutti ci siamo posti e ci poniamo “ma come diavolo è potuto succedere?”.
Da non perdere anche per comprendere la nostra epoca, quali e quante cose oggi si stanno ripetendo e si possono ripetere o anche semplicemente per leggere un bel libro e sapere a chi sono intitolate molte delle nostre strade che percorriamo quotidianamente senza conoscere quei nomi e cognomi incisi sul marmo e attaccati a un palo.
“Ecco l’uomo forte, l’uomo della forza, forza fisica – non ce n’è un’altra – l’uomo della violenza che la placherà, l’uomo della ferocia che l’ammansirà, l’uomo della lotta che la farà cessare perché presto non ci saranno più due fronti ma uno soltanto, l’uomo che ridà sicurezza ai poveracci fino a ieri presi nel mezzo, l’uomo che ha fatto un deserto e l’ha chiamato pace, ecco il domatore di leoni, quello che entra nella gabbia mentre il pubblico trattiene il fiato e, con uno schiocco di frusta, impone alle belve di spalancare e poi richiudere le fauci, a comando, a bacchetta, perché sono i suoi leoni“.
Tutto questo scritto in modo semplice, scorrevole, accattivante.
Adatto a ogni età M è un romanzo storico di un’attualità impressionante.
Davvero I-M-P-R-E-S-S-I-O-N-A-N-T-E!
M IL FIGLIO DEL SECOLO – BOMPIANI – 2018
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