Recensione di Monster – Walter Dean Myers


Monster Recensioni

Monster, una citazione:

“Vorrei che Jerry fosse qui. Non in prigione, ma con me in qualche modo. Cosa gli direi? Pensa a tutti i domani della tua vita. Sì, gli direi così. Pensa a tutti i domani della tua vita.”

Leggere Monster è come vedere un film che coniuga Truffaut con i crime drama americani.

Steve Harmon ha 16 anni ed è in prigione, accusato di aver fatto il palo durante una rapina finita nel sangue: rischia una condanna a vita.

Steve è smarrito, pieno di paura; per farsi coraggio ricorre alla sua grande passione, il cinema.

Decide di raccontare il suo processo come se fosse un film.

E noi veniamo catapultati lì, in prima fila: assistiamo a interrogatori e testimonianze, ricostruiamo da varie angolazioni la sua vita.

Steve segue un corso di cinema, vive a Harlem, frequenta i bulli del suo quartiere.

È colpevole o innocente?

È davvero un mostro, come lo definisce la pubblica accusa? O è soltanto un ragazzo nero, e in quanto tale colpevole designato, sospetto per definizione?

Fino all’ultimo non lo sapremo: faremo i conti, invece, con i nostri pregiudizi, le nostre ambivalenze, che oscillano di scena in scena.

Come il suo avvocato difensore, come i suoi stessi genitori, non sappiamo se fidarci completamente di Steve.

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Mentre si trova in carcere, in attesa di scoprire del verdetto, Steve decide di raccontare la sua storia sotto forma di sceneggiatura.

Sul banco degli imputati, oltre a Steve, c’è James King, uno dei due ragazzi accusati di aver commesso la rapina che ha portato all’omicidio.

Attorno a loro tutti gli altri personaggi coinvolti nel processo: il Giudice, l’avvocato difensore di Steve, O’Brien, il Procuratore Petrocelli, i testimoni, i giurati.

Ogni personaggio si rivela l’oggetto di osservazione della macchina da presa di Steve, regista e soggetto della narrazione.

Elemento centrale del racconto è il dubbio, rafforzato dal fatto che anche Steve nutre dubbi su sé stesso.

E in questo buio cognitivo si muove anche il lettore.

Walter Dean Myers (1937–2014) è nato in West Virginia e poi cresciuto a Harlem in una famiglia adottiva. Sonny’s Blues di James Baldwin è stato il libro che gli ha cambiato la vita: da quel momento Myers si è dato l’obbiettivo di “rendere visibili gli invisibili” e ha scritto più di cento libri con al centro la ricchezza e la complessità che la diversità etnica comporta.

Monster è uno dei suoi romanzi più famosi. Negli Stati Uniti ha venduto quasi due milioni di copie mentre Anthony Mandler ne ha tratto un film, distribuito da Netflix.

Monster, opera originale e stilisticamente notevole, è anche e soprattutto un romanzo di formazione, che racconta l’adolescenza come momento chiave dello sviluppo di una persona.

Quel momento in cui si ha la possibilità di scoprire la differenza tra bene e male.

Differenza che, spesso, è molto più sfumata di quanto si possa immaginare.

MONSTER – MARCOS Y MARCOS – 2021

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