Recensione di Primo Piano Interno Tre – Valentina Evangelista

Recensione di Primo Piano Interno Tre – Valentina Evangelista

Primo Piano Interno Tre, di Valentina Evangelista, la prima volta che ho avuto il piacere di leggerlo non era ancora stato stampato, non aveva la sua criptica copertina né altro contorno a supporto.

Era un file da “valutare” come ne leggo tanti, a volte belli ma spesso banali, sovraccarichi di aspettative… questo invece era uno scritto brillante nato dalla mente enigmatica e multisfaccettata della sua autrice.

Tutto molto sorprendente ed inaspettato!

Primo Piano Interno Tre ha un inizio diretto e potente, che ti cattura e ti incolla agli eventi.

Quelli che devi assolutamente ancora comprendere, di cui devi sapere di più, con protagonisti che devi conoscere meglio pagina dopo pagina… e che forse non agguanti mai del tutto.

Vieni presto catapultato in una realtà la cui ambientazione a me ha subito riportato all’amata commedia napoletana di un tempo, in cui “bastano” personaggi ben costruiti, due finestre e un cortile d’ingresso, per creare qualcosa di magico.

E in Primo Piano Interno Tre il mistero, la magia di alcuni inesplorati aspetti della vita e le infinite possibilità di interpretazione sono elementi fondamentali.

Livio, uno scrittore di successo che si è auto inflitto una brutta fine, e il suo dirimpettaio Rufini, ex banchiere dalla vita piatta deceduto tre anni prima per un infarto e ora convivente, suo malgrado, con una coppia gay, sono due dei protagonisti.

Quelli che ci aprono le porte del loro condominio e di un romanzo divertente e dalle tinte fosche allo stesso tempo.

Tra loro non corre buon sangue, sono stati così diversi in vita che ora da morti non fanno altro che insultarsi, darsi fastidio, sottolineare le loro così distanti peculiarità, pur essendo costretti a rimanere l’uno il riferimento dell’altro.

Una delle cose che mi ha colpito subito di questo libro è la scrittura, che sembra abbracciare e stimolare tutti i nostri sensi.

(Per una sinesteta come me questo è qualcosa che mi ha fatto impazzire e coinvolto moltissimo).

Poi la costruzione dell’intreccio, per cui il romanzo sembra procedere spedito verso una direzione con l’entrata in scena prima di una “nuova condomina morta”, la signora Moretti, poi di un personaggio chiave esterno allo stabile: Giulia.

Giulia porterà lo scompiglio che rimescolerà tutte le carte in tavola, e noi la seguiamo ansiosi, felici di avere grazie a lei ogni tanto un importante tassello in più.

Ma i livelli sono molteplici e ad un certo punto si vira repentinamente neanche fossimo l’Aston Martin V12 di 007 quando deve seminare il cattivo di turno.

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E ben presto ci rendiamo conto che i nostri 2+2 in questa dimensione non fanno 4…

Insomma Primo Piano Interno Tre è anche un’indagine travestita da libro, un libro surreale in cui ci si affeziona al luogo e ai vari e variegati protagonisti che ci raccontano la loro storia, che escono dalle pagine di carta, facendoci partecipi di ciò che accade ed è accaduto.

Perché qui nulla si può dare per scontato, nel posto in cui la morte non ci porta altrove, non ci fa stare meglio né ci rende migliori, ma ci inchioda a ciò che siamo stati, sotto ogni punto di vista.

Primo Piano Interno Tre è una lettura estremamente godibile e penso sarebbe interessante partecipare ad un incontro in cui i suoi lettori esprimono le proprie conclusioni su cosa a parer loro vi accade, visto che ne ho già sentite tre tutte plausibili almeno quanto la mia.

Chissà se questo è il “quarto libro della trilogia” di Livio o che altro?

Che bella la lettura!

PRIMO PIANO INTERNO TRE – EDIZIONI ENSEMBLE – 2021

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