Recensione di Quartieri – A. Cancellieri – G. Peterle

Recensione di Quartieri – A. Cancellieri – G. Peterle

Quartieri è un viaggio nelle realtà suburbane delle città. E’ una guida a comprendere cosa pulsa in un quartiere periferico.

Si tratti di un crocevia, di un provvidenziale dormitorio, di una dimora familiare, di un incontro tra presente, passato e futuro, di una sorta di scialuppa di salvataggio, in ogni modo resta un bisogno per chi lo abita.

In Quartieri vengono presi in esame cinque sobborghi sparsi per l’Italia. San Siro a Milano. Arcella a Padova. Bolognina a Bologna. Tor Bella Monaca a Roma. Zen a Palermo.

Grazie all’uso delle immagini disegnate, unite alle parole, si entra profondamente nei quartieri scoprendone lati oscuri, ma anche quelli costruttivi. La scelta del fumetto quindi diventa un modo geniale per calarsi in queste variopinte quanto grigie realtà.

Le storie sono scritte da studiosi del quartiere, così da renderle quanto più veritiere possibili. Ci si immerge completamente nelle vie e nelle zone salienti grazie anche al sapiente uso della spiegazione delle strade, dei vicoli, degli scenari, che dominano i quartieri prescelti.

Il lettore verrà catapultato tra le persone che abitano e sostengono questi sobborghi. Tramite le ricostruzioni e le interviste degli autori, si viaggerà nei rioni, tra le persone che lo popolano, nella loro vita quotidiana.

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Che si tratti di bisogno all’integrazione o alle certezze di una vita canonica, della speranza nel futuro o in un’affermazione che si allontani da un ristagno di abitudini malsane, c’è il fermento di una vita pulsante, densa d’iniziative e di persone che sostengono le varie cause sociali.

Per alcuni degli abitanti, il sogno di andar via passa dentro un treno che non arriva mai, che si aspetta ogni giorno davanti a una fermata che nessuno, compreso lo Stato, ha ancora costruito, ma che s’immagina ardentemente ogni mattina, magari prima di cadere negli stessi sbagli che determinano il sogno.

Per altri, il desiderio di appartenenza li spinge a cercare altre persone come loro che dipingano il degrado con colori umanitari cercando un migliore tenore di vita. Un vanto insomma, che li paragoni ad altre realtà più agiate.

Per altri ancora, la banalità dei luoghi comuni diventa un anestetico per non pensare alle condizioni di vita.

Comunque, la vicinanza è una caratteristica comune a tutti i racconti. La solidarietà spontanea (che purtroppo fa meno notizia di un episodio di violenza) che si sviluppa tra i residenti, magari anche di etnie diverse, resta un aspetto affascinante ed estremamente educativo. Dovrebbe risaltare di più alle cronache, mostrato come un buon esempio per esaltare aspetti delle periferie troppo spesso affossati dal lato negativo della loro storia.

“Un quartiere senza casino è un quartiere morto.”

Quartieri è un libro incredibile che cambia taglio di narrazione a seconda del capitolo che andremo a leggere e al sobborgo che andremo a visitare. Si viaggia da nord a sud senza distinzione di causa, senza sconti a nessuno, con elogi sinceri e critiche profonde.

QUARTIERI – BECCOGIALLO – 2019

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