Sempre Più Magre è la storia di una giovane e bella ragazza che casualmente viene notata da un talent scout di un’agenzia di modelle, a cui viene data la possibilità di diventare in breve tempo una delle top model del momento e di sfilare per gli stilisti più importanti.
A 17 anni aspirare ad essere in vetta al mondo della moda è nella testa e nel cuore di molte. Ma per lei, Victoire, è stato diverso.
Lei voleva studiare e si è ritrovata a dover dimagrire fino allo sfinimento per lavorare. Perché il sogno di modella potrebbe sembrare sano, possibile, auspicabile. Ma dopo che si è letto Sempre Più Magre ci si ritrova davanti a ciò che abbiamo solo a volte timidamente sospettato. È un vero inferno!
E in questa bolgia si trovano migliaia di ragazzine tra i 14 e i 16 anni, alle prese con ricatti morali, privazioni affettive e di cibo, aspirazioni più grandi di loro per avere come ritorno le briciole e il proseguo del sogno, creato e costruito per far loro sopportare tutto quello che devono sopportare.
“È una sensazione stranissima: sono sempre circondata di persone che non fanno altro che chiamarmi ‘cara’, ‘honey’, e ‘sweety’, ma non mi sono mai sentita così sola.”
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A Victoire, con una famiglia calorosa alle spalle che la supporta, forse la spinge ma poi è sempre presente, molte cose del “magico mondo della moda” non sono mai andate bene.
Non ha mai digerito la falsità, la maleducazione, la competizione oltre ogni cosa, il dover sembrare qualcos’altro solo per interpretare il ruolo di una silenziosa Mannequin, una silenziosa gruccia (come dice Karl Lagerfeld) durante i casting e per compiacere qualche stilista di successo.
Lei le note stonate le ha sentite subito ma non poteva mollare, ormai si era imbarcata e doveva dimostrare, da brava e caparbia adolescente, che ce la poteva fare. Poteva entrare nella taglia 36 e smetterla di farsi mancare la famiglia quando era sola a Parigi, Milano, New York…
“Siamo tutte nelle stesse condizioni: chewing gum e Coca Light per vincere la noia e la fame, più un frutto o uno yogurt magro ogni tanto.”
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Victoire aveva sempre freddo, mangiava solo mele, si imbottiva di lassativi, piangeva spesso, perdeva i capelli, pesava 47 kg e si vedeva grassa, sentiva dentro una vocina che le impediva di toccare cibo, misurava il suo valore in centimetri, non riusciva più a capire ciò che leggeva…
“Ero lì ma non ero io. Restava solo il peggio di me, ciò che avevo di peggiore. L’odio. La rabbia. Il grasso. La morte. Non esistevo più.”
Ma questa non è vita e Victoire ha fatto in tempo a capirlo e a riprendere le redini della sua. Con l’aiuto dei genitori e di un centro specializzato che l’ha rimessa letteralmente in piedi.
Victoire poteva essere una delle top model del futuro, ma a che prezzo?
…ora devo andare, è pronta la pasta con le melanzane.
SEMPRE PIÙ MAGRE – CHIARELETTERE – 2017
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