Sono Io Amleto è una suggestiva lettura alla scoperta di Achille Lauro, il punk-trapper che ha cantato ‘Rolls Royce’ sul palco del recente Festival di Sanremo.
Achille Lauro, alla nascita Lauro De Marinis, è una persona dalla spiccata fantasia e creatività. Curioso del mondo e pronto a tutto per saperne di più di una vita che sembra uguale per tutti. Con un inizio e una fine scontati per natura.
In Sono Io Amleto viene sviscerata la vita di Achille Lauro a partire da un’infanzia complicata che sarà la miccia della sua personale crescita.
Il fratello più grande si nasconde dentro se stesso, mentre suo fratello Lauro, di cinque anni più piccolo, tiene lo sguardo a quelle continue liti familiari che culmineranno con il bisogno di andarsene di casa.
Una necessità espressa da entrambi i fratelli. Anche da Federico, per tutti Fet, non solo per Lauro, ma è l’età del fratello più grande a permettere di andarsene via.
Nella nuova vita insieme i due accoglieranno chiunque abbia bisogno di un nido che lo anestetizzi dai dolori personali e familiari. Ognuno sembrerebbe stare male a modo proprio, ma in quella casa si respira la pace perché si può essere se stessi senza costrizioni di sorta.
In quel periodo il piccolo Lauro è una spugna che assorbe ogni sfumatura artistica del fratello. Dalla musica, punk, hard-core e tecno, fino alla scoperta dei rave e di tutto quello che ne consegue tra stordimenti lisergici e visioni di gruppo.
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E’ piccolo quando si affaccia al mondo di quei grandi che lo tengono in considerazione e non lo mollano mai. Ma Lauro ha bisogno di trovare se stesso, adesso che può farlo, e sceglie la via più pura. Si abbandona alla vita.
Scopre il lato negativo del mondo e quei mali che in seguito lo condurranno verso il bene interiore. Alla scoperta di un sé insperato, solo pochi anni prima.
Sono Io Amleto è un canto lirico nel quale la vita di Achille Lauro viene contornata di suggestioni oniriche, testimonianze sincere, strazianti e struggenti, schizzi di vite impazzite, dipinti che sprizzano emozioni contrastanti e tanto, tanto, amore in ogni sua possibile sfumatura.
C’è Roma, bella e stronza, che molla poco e lo fa solo con chi se lo merita davvero. Come quelle madri rigide che al momento giusto sanno ripagarti di tutte le volte che hai obbedito ai loro tanti insegnamenti.
Scorrendo le pagine assistiamo alla nascita di un idolo passando per motorini rubati, chili di droga, sentimenti profondissimi e un costante desiderio di essere se stessi. Qualunque cosa rappresenti nel momento del bisogno.
Si scoprono tantissimi aneddoti sulla vita di Achille Lauro, del suo amico e socio Boss Doms, sulla nascita del mitologico Quarto Blocco, sui rave, sul punk, sul rap, hip hop, trap, sulla vita (e la morte) in borgata, sul rapporto genitori-figli e un sacco di altre sfaccettature concettuali e visive del mondo che ci circonda.
Il libro non segue uno sviluppo canonico, e schematico, è piuttosto una congrega di emozionanti frammenti letterari e visivi che assemblati compongono il mondo di Lauro.
Una lettura veloce, travolgente, che ti accoglie con tanta grazia e che con delicata sincerità ti porta per mano fino alla fine delle pagine.
Se proprio dovessimo fare paragoni con ‘I ragazzi di vita’ pasoliniani verrebbe da dire che sì, forse il crudo del discorso ci sta. Ma l’originalità e la poesia che sprigiona Achille Lauro e il suo Sono Io Amleto porta a pensare che stiamo scrivendo una nuova pagina dell’arte. Della musica. E della letteratura contemporanea.
SONO IO AMLETO – RIZZOLI – 2019
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