Recensione di Tazio Nuvolari – Pino Casamassima

Recensione di Tazio Nuvolari – Pino Casamassima

Tazio Nuvolari, una citazione:

“Contro Tazio, quando Tazio si faceva diavolo, non c’era nulla da fare. Nessun ostacolo, nessun uomo, nessuna macchina. Bisognava sparargli per fermarlo. Quando Tazio diventava Tazio, tutto si piegava al suo passaggio. Pure gli alberi della foresta dell’Eifel s’erano inchinati, sferzati dal vento e dalla furia dall’Alfa rossa che sfrecciava implacabile all’inseguimento dei Nibelunghi.”

Ci sono diversi modi, nello sport, per diventare leggenda.

Tazio Nuvolari ha percorso la via più dura per guadagnarsi la gloria, la fama e l’affetto incondizionato dei suoi contemporanei ma perfino di chi – in vita – nemmeno l’ha conosciuto.

Il suo nome, infatti, è legato a un peculiare e indissolubile intreccio di talento, velocità, determinazione, passione e azzardo con la sofferenza fisica e il dolore spirituale.

Innumerevoli sono le vittorie che hanno reso celebre Nuvolari: fra tutte quelle nella Mille Miglia, o nella Coppa Vanderbilt o nel celeberrimo Nürburgring nel 1935, dove come un Davide contro uno squadrone di Golia tedeschi colse un trionfo sulla carta impossibile.

Ma tanti sono stati i suoi dolori: gli incidenti, le ferite, la malattia; i lutti per i tanti colleghi e amici morti e l’atroce perdita dei due amatissimi figli.

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Il “Mantovano volante” è narrato con autentico amore da chi ha saputo coglierlo come uomo emblema del suo secolo e come sportivo reso immortale dalle sue imprese.

In Tazio Nuvolari, Pino Casamassima ci porta per mano nel mondo del grande corridore: da una gioventù per alcuni versi scapestrata, alla maturità professionale, alla leadership incontrastata nel mondo delle competizioni, passando per le tante baruffe e riappacificazioni con Enzo Ferrari, oltre alla rivalità con l’amico Achille Varzi.

Le contese con il Varzi daranno origine ad una tifoseria scatenata, chi parteggia per l’uno, chi per l’altro, sulla falsariga di quella stessa partigianeria che vedremo poi, nel ciclismo, tra i sostenitori di Coppi o Bartali.

La vita di Nuvolari risulta strettamente legata al passaggio epocale alla civiltà industriale e al trionfo del motore a scoppio di cui, inevitabilmente, sarà profeta, alfiere e simbolo.

Il suo racconto viene calato in quel contesto affollato e complicato che è la prima metà del ‘900.

Tazio ha attraversato quattro segmenti epocali: la grande guerra (cui partecipa guidando le ambulanze), la dittatura fascista, la seconda guerra mondiale, la successiva ricostruzione.

Tazio Nuvolari non è solo la storia di un pilota – probabilmente il più grande di tutti i tempi – ma quella di un figlio del Novecento.

Con lui attraversiamo mezzo secolo di Storia d’Italia. Un Paese poverissimo alla nascita di Tazio e che negli anni immediatamente successivi alla sua morte avrebbe goduto del boom economico: Nuvolari assurge a simbolo del riscatto italiano.

Pino Casamassima – giornalista, scrittore e autore teatrale – è stato inviato in Formula 1, opinionista e consulente editoriale per Rcs libri. Ha pubblicato una quarantina di libri tra saggi, romanzi, biografie, molti dei quali sul mondo delle corse.

Nuvolari, grazie a aneddoti, canzoni e record, rimarrà eternamente consegnato al mito.

Forse anche perché, come diceva sempre alla moglie Carolina prima di ogni gara, “Se ti dicono che sono morto, tu non ci credere”.

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