In Tutti Gli Uomini Aspirano Per Natura Al Sapere, l’autrice Nina Bouraoui, si racconta e ci racconta “del suo desiderio divenuto identità e lotta.” Tra il “Ricordare” e il “Divenire”, così sono intitolati tutti i capitoli del libro, veniamo condotti, fra gli anni ’70 e ’80, tra Algeri durante l’età della sua infanzia e della sua adolescenza. E Parigi nel pieno della sua giovinezza.
Di padre algerino e di madre francese la protagonista, sin da giovanissima, comprende di essere omosessuale.
Nella continua scoperta della propria identità, il suo è un destreggiarsi, tra quello che sente veramente di essere e quello che “dovrebbe essere” secondo la collettività.
È solo poco più di una bambina, ma negli sguardi, nelle battute e negli atteggiamenti degli adulti percepisce già, sulla propria pelle, il terrore di scoprirsi e rivelarsi. In una terra, dilaniata da conflitti politici e culturali, dove non è possibile né vivere, né immaginare di vivere, la propria individualità autentica.
Il ritmo sincopato, in Tutti Gli Uomini Aspirano Per Natura Al Sapere, tra i ricordi e il presente, ci restituisce un’immagine dolce e commovente della sua famiglia. In particolare la madre, emancipata, colta e caparbia che travolta dall’amore, giunge in quella terra a lei ostile, sopravvivendole.
Ricostruiamo, “risalendo” il flusso dei paragrafi, un microcosmo fatto anche di altre figure femminili, dalla nonna algerina, alle donne della comunità. Personaggi struggenti che portano nella propria anima e sul proprio corpo le ferite di una società maschilista e violenta. E sullo sfondo, in un crudele contrasto, la bellezza del deserto e del mediterraneo.
L’ equilibrio, solo in apparenza tale, poi si spezza. Definitivamente. La situazione politica precipita e questo comporta un trasferimento a Parigi per l’intera famiglia.
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E qui il flusso narrativo incontra il divenire, quello che sarà. Nina è ormai conscia della propria omosessualità, che vuole sperimentare e vivere. Parigi è “l’isola del tesoro”, dove trovare la propria libertà.
Ma la libertà non esclude la sofferenza, anzi spesso si “spalleggiano”. E così la protagonista scoprirà il volto di una città effervescente con locali pronti ad accoglierla, come il mitico “kat”, descritto in buona parte del romanzo. Una sorta di incubatrice della sua identità. Ma anche il volto di una città solitaria, spietata e malinconica. Con la sua scia di amori tormentati.
“Scrivo i silenzi, ciò che non si vede, ciò che non si sente. Scrivo le strade che evitiamo e quelle che abbiamo dimenticato. Mi impadronisco degli altri, lasciando la loro storia diffondersi nella mia, come la corrente d’acqua dolce che si riserva nel mare. Faccio parlare i fantasmi perché smettano di perseguitarmi. Scrivo perchè mia madre stringeva i suoi libri contro il petto come fossero bambini.”
Tutti Gli Uomini Aspirano Per Natura Al Sapere è un memoir, un romanzo di formazione bellissimo, poetico, particolare, dolce e forte. Che ti fa venir voglia di tuffarti in mare e spogliarti di tutte le paure, le bugie, le resistenze. Come in un rito di iniziazione, interminabile, per trovare noi stessi.
TUTTI GLI UOMINI ASPIRANO PER NATURA AL SAPERE – EDIZIONI E/O – 2021
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