Viaggio In Oman, una citazione:
“Il sole brillava alto in un cielo privo di nubi, i raggi picchiavano inesorabili rendendo l’aria bollente. Il monte Jebel Hafeet sulla destra dominava dall’alto dei suoi milleduecento metri come un dragone fossilizzato sdraiato su una distesa di pietre, sabbia e polvere. Eravamo a due passi dal valico frontaliero di Mezyad, una manciata di chilometri da Al Ain. Oltre le strutture color crema a forma di tendoni da circo che costituivano l’ultimo avamposto degli Emirati Arabi Uniti, c’era l’Oman.”
In Viaggio In Oman si presenta una terra misteriosa, dal passato glorioso e solo oggi in parte sfiorata dal turismo di massa, l’Oman – sultanato all’estremità sudorientale della penisola arabica – affascina da sempre i viaggiatori più curiosi e avventurosi.
Muniti di uno scooter, una tenda e due mesi di tempo per visitare questo Paese ancora poco conosciuto da noi occidentali, l’autore e la sua compagna attraversano l’Oman da cima a fondo, dalle zone costiere fino al deserto interno, raccontandone le peculiarità territoriali e artistiche, soffermandosi non solo sulla storia e sulle bellezze artistiche e naturali ma soprattutto sull’ospitalità e generosità del popolo omanita, autentico fattore per il viaggiatore “fai da te”.
Dalla capitale, Mascate, all’oasi di Shisr, da Nizwa al forte di Bahala, patrimonio UNESCO, mangiando datteri e bevendo caffè al cardamomo, senza un tour operator alle spalle, senza tappe obbligate né alberghi prenotati, ma seguendo un itinerario modellato giorno per giorno in base alle informazioni raccolte e agli incontri, essenzialmente fortuiti, fatti lungo il percorso.
È così che Paolo e Lindsay si ritrovano ospiti in casa di omaniti e immigrati per lavoro (pakistani, indiani, bengalesi), siano essi umili o benestanti. Attraverso i contatti e i dialoghi con gli abitanti del luogo viene rivelato il loro rapporto con la modernità, la tecnologia, la tradizione, le donne e la religione.
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Un Paese che il sultano Qaboos, figura enorme e guida incontrastata nel panorama politico locale, ha rivoltano integralmente negli anni e traghettato verso la modernità e la prosperità attraverso riforme incidenti e strutturali.
Un diario di viaggio che incuriosisce e appassiona, ricco di aneddoti che solo un viaggiatore appassionato può raccogliere e svelare, con utili riferimenti storici e politici sulla realtà dei paesi del Golfo Persico.
Ampio spazio è concesso poi alle emozioni, che trasportano il lettore nel mezzo del racconto facendolo sentire un compagno di avventura e donandogli il ritratto di un paese affascinante e fuori dai circuiti, in continua tensione tra passato e presente, ricco di sfaccettature e forti contraddizioni.
Se è vero che scrivere serve a dare forma ai sentimenti, a compattarli, Paolo con le pagine di “Viaggio in Oman” è riuscito benissimo nell’intento, regalandoci la voglia matta di esplorare questo fantastico paese, appena le frontiere saranno più permeabili e potremo tornare a confrontarci, finalmente, con l’altro.
VIAGGIO IN OMAN – ALPINE STUDIO – 2020
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