Sinceramente Non Tuo, una citazione:
“Allora, Antonello e io siamo due ignoranti: non sappiamo niente dell’amore. Lui perché ama troppo e in modo sconsiderato – che è come non amare affatto. Io perché più semplicemente non ho mai amato nessuno. O almeno così me la racconto. Forse c’è qualcosa di peggio di non amare: non accorgersi di farlo, o di averlo fatto.”
Sinceramente Non Tuo è un road novel divertente e dolce-amaro che parla alla generazione dei cinquantenni di oggi.
Quand’è che Antonello Durante ha iniziato a colare a picco?
Con quell’aria sorniona e stropicciata ha sempre avuto il physique du rôle del fotografo rock i cui scatti, secondo un autorevole giudizio, “hanno cambiato il modo in cui guardiamo un concerto”.
Peccato che da diversi anni, per via dell’avvento dell’autofocus e del digitale, e poi della crisi dei giornali e dell’industria discografica, il suo tenore di vita abbia subìto una serie di colpi sempre più duri.
Per non parlare poi della separazione da Diana, la moglie che lui continua ad amare moltissimo.
Sta di fatto che da quattro mesi Antonello è scomparso.
L’unico a sapere qualcosa è il suo migliore amico, Luca Vinciguerra, un romanziere di successo, asserragliato in abitudini a metà tra l’epicureo e il monastico, che Antonello ha contattato segretamente dal suo “esilio” e al quale ha consegnato un manoscritto in cui racconta come sono andate le cose.
Com’è successo, per dirne una, che Antonello si sia ritrovato a bordo di una vecchia Cinquecento in compagnia del frontman di un gruppo rock belga, i dEUS, in uno scombinato viaggio on the road? In cerca di cosa? In fuga da chi?
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Sinceramente non tuo è un romanzo rutilante e colto, amaro e ironico, acuto e spiazzante.
Un viaggio spassoso lungo le strade d’Europa e all’interno del grande sogno degli anni Ottanta e Novanta, della musica rock e di un mondo – quello della generazione dei nati negli anni settanta – che deve accettare i propri fallimenti.
Ma che può anche contare su una grande forza: la capacità di condividere divoranti passioni, il piacere della conversazione, l’orrore per la permalosità (e per gli uomini che indossano i sandali), la soddisfazione data dal reciproco dileggio.
In una sola parola: l’amicizia. “Il silenzio – si sa – è la massima forma di intimità.”
In questo romanzo i personaggi non finiscono nella merda perché ce li ha sbattuti il caso o il cattivo di turno, ma perché ci si sono messi loro. Per distrazione, incapacità̀, pigrizia, idiozia o malvagità̀ – così come succede molto spesso agli esseri umani.
Leonardo Colombati – nato a Roma, classe 1970 – ha fondato con Emanuele Trevi la scuola di scrittura creativa Molly Bloom, di cui è rettore.
Con una scrittura accattivante e un ritmo che definirei rock, con Sinceramente Non Tuo Colombati ci immerge nella Roma dei radical-chic e degli sconclusionati. Un gigantesco utero che perdona o respinge i suoi figli come una mamma bipolare, una volta appiccicosa, l’altra scostante e un po’ sadica.
Per lo scrivente, questo è un grande romanzo sull’amicizia virile e un amarognolo ritratto degli uomini della mia generazione.
Pieni di cicatrici e sconfitte, con un cuore sfatto ma ancora grande, proprio come l’Urbe.
SINCERAMENTE NON TUO – MONDADORI – 2022
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