Sontag, Una Vita, una citazione:
“Non aveva un reale modello ispiratore. E sebbene a tanti piacesse l’idea di riconoscersi nella sua immagine, il suo ruolo non sarebbe stato mai più ricoperto in maniera convincente. Ha creato lo stampo, e poi lo ha rotto.”
Se il grande autore moderno, per Elias Canetti, è colui che riassume la sua epoca e con la sua epoca si scontra, Susan Sontag può essere senza dubbio annoverata fra i più brillanti autori del secolo scorso.
Scrittrice, filosofa, critica, figura amata e controversa.
Per cinquant’anni ha stabilito i termini del dibattito culturale statunitense intrecciando la propria parabola intellettuale a eventi chiave della storia americana e mondiale.
Sontag era all’Avana all’inizio della rivoluzione cubana; a Berlino quando cadde il Muro; a Hanoi sotto i bombardamenti americani; in Israele per la Guerra dello Yom Kippur e a Sarajevo durante l’assedio.
La sua è la storia di una ragazza di provincia divenuta simbolo dell’intellettuale cosmopolita. Una pensatrice che ha attraversato tanti mondi, fra cui quello del glamour e delle celebrità, consegnandoci riflessioni indispensabili sull’arte, la politica, il femminismo, l’omosessualità, la fama e lo stile, la medicina e Freud.
Benjamin Moser esplora il pensiero di Susan Sontag ma, soprattutto, ci mostra l’essere umano che si cela dietro alla stimata e discussa intellettuale, in tutta la sua imperfezione.
Una donna coraggiosa quanto insicura, generosa quanto narcisista.
Dall’infanzia con la bellissima e vanitosa madre Mildred e segnata dalla scomparsa prematura del padre, passando per gli anni della formazione, fino agli amori turbolenti e al rapporto sofferto con la propria omosessualità.
La vicenda umana di Susan Sontag, nelle sapienti mani di Benjamin Moser, assume i contorni di un grande romanzo americano in forma biografica.
Questa è la prima biografia basata sugli archivi riservati di Susan, oltre che su centinaia di interviste realizzate dall’autore, fra cui spicca quella alla fotografa Annie Leibovitz, compagna di Susan per quasi vent’anni.
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Editorialista del New York Times Book Review, Benjamin Moser – classe 1976 – con Sontag, Una Vita si è aggiudicato il Premio Pulitzer 2020 per la biografia.
Susan Sontag è stata una delle più grandi menti del XX° secolo, intellettuale organica, studiosa vorace e rigorosa, ma anche donna lacerata dal passato e dalle proprie contraddizioni private.
Il libro non è solo una biografia, ma anche una riflessione sulle sue opere.
Esattamente come Hannah Arendt, voleva essere «una donna, ma prima di tutto una scrittrice».
L’autrice di Note su Camp, Sulla fotografia, Malattia come metafora, di testi narrativi sperimentali come Il benefattore, Io, eccetera e In America, è stata saggista e artista vitalissima, quasi convulsa.
Come intellettuale non si concentrò solo sul linguaggio, ma si interrogò anche sul potere e sulla funzione delle immagini.
Per tutta la vita intese l’esistenza come espressione del divario tra la realtà vera e la realtà percepita.
Una donna “radicale” in grado di creare definizioni e concetti prima di lei sconosciuti, ma sempre connessi a cambiamenti percettivi e concettuali in atto nel mondo.
Una irregolare del pensiero che ha dedicato la sua traiettoria esistenziale alla libertà personale e all’auto creazione.
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SONTAG, UNA VITA – RIZZOLI – 2023
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