Recensione di Una Vita Da Libidine – Jerry Calà

Recensione di Una Vita Da Libidine – Jerry Calà

Una Vita Da Libidine è la vera storia dell’attore e musicista Jerry Calà.

In un mondo parallelo al nostro, c’è un ingegnere dal nome Alessandro Calà, ma non fa ridere e svolge un lavoro molto lontano dal comico.

Già perché il padre Salvatore, austero e dispotico, avrebbe voluto così per Jerry Calà che in casa tutti chiamavano Geri, diminutivo di Calogero. Il nonno all’anagrafe lo aveva chiamato come lui con un sotterfugio e non Alessandro, come voleva il resto della famiglia.

Orgoglio siciliano e tanta pazienza per un nord Italia visto da emigrato, predominano i primi anni di vita dell’allora Geri che poi diventerà Jerry in onore a Jerry Lewis.

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Le prime avvisaglie artistiche si manifestano al liceo, come attore e musicista, ma c’è sempre il padre a controllare i voti a scuola con la speranza di una carriera lavorativa canonica e sicura.

Una tuta da metalmeccanico compare sul letto di Jerry quando viene bocciato la seconda volta. Eloquente regalo del padre.

In Una Vita Da Libidine, la passione, la volontà e il talento trascinano Jerry oltre l’università con quei gatti che del Vicolo dei Miracoli hanno preso il nome nella Verona tanto amata da Calà.

A Roma invece i primi riscontri forti, ma è a Milano dove i Gatti si consacrano al grande pubblico in quel Derby, dove il tecnico delle luci era un certo Diego Abatantuono.

E poi il via sfrenato nel successo fino a rendersi conto che il quartetto dei Gatti gli sta stretto e il cinema lo tenta nel profondo dell’anima.

Nuova carriera, nuova vita.

Tanti soldi ed emancipazione totale, senza rimorsi.

Il mondo del cinema non è sempre rose e fiori e per una serie di scelte poco felici, ci si ritrova a ripartire, di nuovo, da zero, o quasi, verso un nuovo traguardo.

Si parte con la carriera indipendente, ma non a venti bensì a quaranta e passa anni perché la vita di Jerry Calà è così, imprevedibile, istintiva e votata alla curiosità più sincera.

Una Vita Da Libidine è scritto come se fosse una lunga chiacchierata con Jerry. Come se ce lo avessi seduto accanto e di punto in bianco avesse deciso di raccontarti tanti, ma proprio tanti, aneddoti della sua vita.

Come tutte le persone educate e sensibili, anche durante la biografia, si chiede se si sta dilungando. Ma quale dilungare? Anzi, avremmo voluto sapere di più di una vita veramente da libidine come la tua, caro Jerry.

E permettici di darti del tu, ma nel libro sei così empatico, come sempre, che verrebbe spontaneo trattarti come il simpatico vicino della porta accanto.

UNA VITA DA LIBIDINE – SPERLING KUPFER – 2016

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