Dolci No Problem fa venire in mente una domenica pomeriggio in cui fuori piove, Netflix ti ha tradito con un catalogo moscio e la dispensa guarda te come tu guardi lei: con sospetto e un filo di desiderio.
Ecco, è in momenti così che questo libro arriva come una vecchia zia simpatica, di quelle che sanno il fatto loro e non ti giudicano se usi la panna spray. Anzi, ti dicono pure dove metterla meglio.
Dolci No Problem si presenta come un manuale senza ansie per chi ama fare dolci ma non è un pasticcere da reality. È rassicurante come la voce di qualcuno che ti dice: “Tranquillo, anche senza planetaria si può fare un figurone”.
Il titolo è un programma, una promessa: se i dolci ti sembrano un campo minato di dosi millimetriche, ganache impazzite e meringhe con la sindrome bipolare, qui troverai un alleato. Non ci sono voli pindarici da chef galattici, ma una selezione ricca e accessibile di ricette che puntano alla gola con onestà. E che, udite udite, vengono anche!
Il volume si sfoglia con gusto. Impaginazione pulita, foto che fanno venire voglia di leccare la pagina, e una struttura chiara che ti prende per mano: biscotti, crostate, torte soffici, dessert al cucchiaio, dolci da credenza. Per ogni stagione, ogni grado di pigrizia e ogni livello di capacità con il forno.
Uno dei pregi principali del libro è proprio questo: ti fa sentire capace. Sembra poco, ma nel regno della pasticceria, dove un grammo in più può trasformare una ciambella in un disco da hockey, sentirsi “abbastanza bravi” è rivoluzionario. Le istruzioni sono semplici ma non banali. Non ti parlano dall’alto, ma con un tono complice, come se chi ha scritto quelle righe fosse uno che ha già bruciato qualche pan di Spagna nella vita e ha imparato a riderci sopra.
Il target di ricette è quello della collana “Ricette Furbe” quindi possiamo stare tranquilli dichiarando: nouvelle pâtisserie, addio. Ci sono altri libri dedicate alle sofisticazione dei dolci. Dolci No Problem non è il posto per fiori cristallizzati al timo limonato o per esperimenti molecolari.
Qui si gioca in casa: mele, cioccolato, panna, frutta secca, ricotta. Ma è proprio in questa rassicurante classicità che il libro vince. È un elogio al dolce “che ti viene voglia”, quello che puoi fare con tua madre, con tua figlia o con l’amico impacciato ma entusiasta. Nessuna pretesa di stupire, solo l’intento sincero di coccolare.
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E poi ci sono i consigli furbi, quelli che salvano la situazione quando hai dimenticato l’uovo o ti manca lo stampo giusto. Anche le ricette più semplici sono accompagnate da varianti, suggerimenti, e una sorta di pragmatismo dolce che fa da filo conduttore.
È il libro ideale per chi vuole cominciare a prendere confidenza con la pasticceria senza farsi venire l’ansia da prestazione culinaria. Ma anche chi ha già qualche battaglia con lo zucchero alle spalle troverà spunti per rispolverare vecchi classici o reinventarli con garbo.
In definitiva, Dolci No Problem non è un libro che urla o che vuole impressionare. È come una coperta calda che sa di vaniglia: ti avvolge, ti consola e, se lo usi bene, profuma tutta la casa. Anche se non si hanno facilità nella manualità o dimestichezza coi tempi di cottura, ti regalerà quel piccolo orgoglio da “questo l’ho fatto io”, che è poi la vera magia dei dolci fatti in casa.
E poi, parliamoci chiaro: nella vita, avere una buona ricetta di torta al cioccolato può fare la differenza tra un lunedì qualunque e un “sai che c’è? oggi mi va di vivere un lunedì speciale”.
DOLCI NO PROBLEM – IL CUCCHIAIO D’ARGENTO – 2025
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