E Tutti Danzarono di Alessandro Bertante – Recensione


E Tutti Danzarono Recensioni

E Tutti Danzarono è una versione apocalittica del tutto può succedere. E anche quando meno te lo aspetti. Che la vita è una concatenazione di eventi casuali dei quali non abbiamo il controllo.

Quindi godiamoci la vita secondo per secondo perché l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo pronto a sorprenderci con qualcosa che assolutamente non conosciamo.

In E Tutti Danzarono c’è uno scaltro sindaco che nel suo regno, Milano, organizza un rave pubblico per allisciarsi l’elettorato. Non solo l’elettorato ma chiunque voglia partecipare alla sua pomposa magnanimità.

Il protagonista della storia, Ivan Boscolo, è all’antitesi dei raver ovvero un professore cinquantenne che eviterebbe volentieri il fenomeno tappandosi in casa tra alcol e tranquillanti.

Ma c’è un problema, sua figlia Micol è stata ovviamente attirata dal rave ed è sparita insieme al suo telefono spento.

Se fosse un rave come gli altri, tutti ballerebbero contenti e si scambierebbero sorrisi ed effusioni sotto cassa omaggiando il tum! tum! della musica. Ma qui c’è un problema colossale che non riguarda l’ingresso di facinorosi provenienti da tutta Europa, quelli che riconosciamo nelle cronache funeste di distruzione durante gli eventi pubblici come manifestazioni contro lo Stato.

Qui c’è qualcosa che va oltre l’umana comprensione e che riguarda il ballo. Infatti i giovani vengono contagiati dal “demone del ballo” e non riescono più a smettere di ballare.

Quella che all’inizio era una festa cittadina all’insegna della musica elettronica si trasforma in un infausto e imprevedibile campo di battaglia tra gente in trance e chi deve fare rispettare l’ordine pubblico.

Il professore Ivan, che vagherà per le vie di Milano prima da solo e poi accompagnato dall’ex moglie Francesca, sarà scioccato dagli eventi fino a quando ne scoprirà un precedente e inizierà a trovarne una giustificazione e forse una via di uscita.

Sarà infatti il collega Alessio a fargli accostare la deriva del ballo milanese alla “Piaga del ballo di Stasburgo” durante l’estate del 1518.

“Tutto ebbe inizio a Strasburgo quando una comune donna del popolo di nome Troffea, verso la metà di luglio si piazzò in mezzo alla piazza cittadina e cominciò a ballare. All’inizio i concittadini pensarono che lo facesse per irritare il marito che la trascurava sessualmente ma poi danzò sghemba e febbrile per un’intera giornata e poi ancora per tutta la settimana senza mai fermarsi e senza che ci fosse musica ad accompagnarla. Era evidente che non seguisse nessuna melodia o ricercasse una qualche forma di bellezza estetica, si muoveva finché cadeva a terra sfinita e poi si rialzava e ricominciava a ballare.”

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Ed è proprio questo che Ivan vede insieme a Francesca nella sua ricerca angosciata della figlia e ne studia il fenomeno di massa anche con flashback dei suoi tempi giovanili quando il mondo era diverso. Come lo è diverso sempre per ogni generazione. E per ogni epoca sempre restano imprevedibili i fenomeni che noi umani non riusciamo a spiegare fino a quando non li comprendiamo a fondo.

Ivan però non chiede così tanto, vuole soltanto ritrovare sua figlia, insieme a Francesca. Vuole tornare alle sue abitudini semplici che fanno da schermo alla complessità della vita adulta e ne diventano un anestetico fino a quando non bisogna mettersi in gioco per salvare la propria famiglia.

Quella famiglia della quale anche Francesca fa parte, nonostante la separazione. La ricerca di Micol diverrà un momento per avvicinarsi e riscoprirsi nella sincerità di un rapporto che si era affievolito magari proprio per colpa di quelli abitudini semplici che fanno da scudo all’imprevedibilità della vita. E oggi che Ivan è costretto a mettersi in gioco, diventa di nuovo quel punto di riferimento che attrae Francesca.

Milano nel frattempo diventa sempre più apocalittica con l’arrivo dei mezzi pesanti che riflettono l’oscurità del mondo come del calare della notte fino a un’alba che può diventare salvezza.

Questo libro è anche un ottimo regalo per l’amico/a in cerca di un romanzo ambientato in una Milano vicina al distopico con protagonista un eroe che tutto vorrebbe, tranne che fare l’eroe.

E TUTTI DANZARONO – LA NAVE DI TESEO – 2025

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