Recensione di Blues Per Cuori Fuorilegge e Vecchie Puttane – M. Carlotto

Recensione di Blues Per Cuori Fuorilegge e Vecchie Puttane – M. Carlotto

Blues Per Cuori Fuorilegge E Vecchie Puttane, una citazione:

“Da un po’ di tempo mi deliziavo cuore e orecchie esclusivamente con voci femminili. Forse perché solo il loro blues era in grado di rendere sopportabile il desiderio di innamorarmi” 

Un Alligatore consta di sette parti di Calvados, tre di Drambuie, molto ghiaccio e una fettina di mela verde da sgranocchiare alla fine, per consolarsi del bicchiere vuoto.

Ma Alligatore è anche detto Marco Buratti, una vita dedicata al blues ed alle cause perse che, con i suoi amici e compagni di sempre Max la Memoria e Beniamino Rossini, si trova ad affrontare le trappole tessute da Giorgio Pellegrini, il loro nemico più acerrimo. Ma gli inganni non arriveranno solo da lui.

La Banda dell’Alligatore infatti si trova impelagata in una “black operation” alla quale non può sottrarsi a causa di un ricatto ordito da un alto funzionario del Ministero dell’Interno. Ed in questa missione l’infiltrato è proprio il Pellegrini.

In Blues Per Cuori Fuorilegge E Vecchie Puttane la trama appare via via più complicata da una serie di situazioni doppie e che paiono senza uscita, con i tre amici salvati e usati da una parte e pronti a essere condannati dall’altra, poiché tutto si gioca sul labile confine tra legalità e illegalità.

Si troveranno loro malgrado costretti a muoversi – tra nord Italia, Monaco e Vienna – tra bande criminali di narco-trafficanti, papponi e servizi deviati.

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Un contesto che disprezzano, perché loro, criminali della vecchia scuola, hanno un codice d’onore, un bushido proprio come i samurai.

E le regole di questo codice vanno rispettate, a qualsiasi costo. E se devi stringere un accordo con un nemico, o con più d’uno, è giusto mettere in chiaro che i tuoi principi sono validi, e lo rimarranno sempre.

“La verità è che il mondo intorno a noi è cambiato. In peggio. Ed è sempre più difficile sopravvivere senza scendere a compromessi”

Poi, poi bisogna “andare ai resti”, come dice il vecchio gangster Rossini, e giocarsi tutto, la vita o la morte, in una situazione che non prevede – e non ha mai previsto – altre vie di uscita.

Blues Per Cuori Fuorilegge E Vecchie Puttane ha gran ritmo e coinvolge subito anche chi, come me, si affaccia per la prima volta sulle pagine di Carlotto, ritrovandoci come dei vecchi amici, magari non troppo raccomandabili e che seguono una personalissima morale, ma che non si possono non amare.

Nel libro, parla un duplice io narrante, perché in sette capitoli a raccontare è l’Alligatore, un “illegale perbene”, fedele ai suoi codici senza mai usare violenza o armi, in quattro il Pellegrini, genio del male, senza scrupoli ed ammaliatore di menti femminili.

Ma il cattivo ha una dote, sa accontentarsi, l’altro no.

Perché non è affatto facile spiegare al lettore cosa significa avere un cuore fuorilegge.

Perché il destino ti presenta sempre il conto, in tante piccole e comode rate.

Anche se il premio, in questo mondo marcio, è la salvezza di una “vecchia puttana” portoghese, della quale ti innamori a prima vista.

BLUES PER CUORI FUORILEGGE E VECCHIE PUTTANE – EDIZIONI E/O – 2017

 

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