Recensione di Sbirre – Carlotto – De Cataldo – De Giovanni


Sbirre Libri

Ci si approccia a Sbirre con estrema curiosità e serenità, almeno così è stato per me.

Gli autori delle tre storie contenute all’interno di questo libro sono di quelli che non tradiscono e che sanno il fatto loro.

Se devono raccontare una storia e darti il profilo di un personaggio lo fanno con tutti i crismi, quindi quando è arrivato Sbirre sono stata contenta ed ho atteso trepidante il momento in cui ho potuto iniziarlo e godermi ciascuna delle tre diverse situazioni.

Sono storie di donne, di poliziotte ed esseri umani al confine tra bene e male perché è proprio lì che vivono.

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“Non dimenticano, odiano, sanno vendicarsi. Sono poliziotti. E sono donne.”

Loro sono il commissario Alba Doria il cui mondo da indagare è quello del web e di tutti i suoi controversi risvolti più o meno celati.

Anna Santarossa che troviamo in una situazione poco limpida, per essere quella di un’agente, ma umanamente non mi viene proprio di giudicarla.

E poi abbiamo Sara, la grigia e anonima Sara Morozzi del romanzo Sara al Tramonto. Lei che legge le labbra, esperta in intercettazioni anche quando non esattamente autorizzate.

Qui alle prese con un pezzo della sua vita davvero tosto da digerire e che probabilmente farà da sparti acque.

“Anna aveva due vite e ha perso tutto. Alba non crede a nessuno. Sara è la donna invisibile.”

Tre vite, tre personalità forti per tre ambientazioni molto diverse tra loro.

Di Sara Morozzi avevo ancora fresca la lettura del romanzo di De Giovanni quando l’ho ritrovata in questa triade e poterne conoscere un pezzettino di più ha ampliato il cono di luce puntato su di lei facendomi scorgere nuove sfumature, in un personaggio che già avevo iniziato ad amare.

Insomma un noir al femminile tutto da svelare.

SBIRRE – RIZZOLI – 2018

 

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