Gli Stonati – Intervista Alessio Romano

Gli Stonati – Intervista Alessio Romano

Alessio Romano è il curatore del bellissimo manifesto letterario per la legalizzazione della cannabis, Gli Stonati, in memoria di Marco Pannella…

Come è nata l’esigenza di una raccolta di racconti e autori sul tema della legalizzazione della cannabis?

La prima urgenza era quella di creare un libro che fosse un omaggio dichiarato alla figura di Marco Pannella. Il modo migliore mi è subito sembrato quello di continuare una sua battaglia, forse la più famosa e sicuramente la più popolare.

Quando lo hai iniziato a proporre quale è stata la risposta più inaspettata o bizzarra che hai ricevuto e da chi?

Per quanto riguarda editori, autori coinvolti e librai c’è stato subito un forte entusiasmo. Non sono nate polemiche e c’è stata un’ottima rassegna stampa. Nelle varie presentazioni in giro per l’Italia qualche volta mi è capitato di incontrare qualche lettore un po’ particolare: complottisti paranoici o coltivatori clandestini.

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È un’antologia corale e con un messaggio unico che lega tutto, ma ogni racconto di ciascun autore è diverso per tempi, ambientazioni, personaggi, situazioni…ce ne sono di diverse e bizzarre. Che lavoro è stato la creazione di un testo del genere? Hai dato direttive, lasciato fare, avete fatto una tavola rotonda…?

Mi sono divertito molto e credo di avere anche imparato molto sulla scrittura e l’editoria: su come si fa un libro dietro le quinte senza esserne l’autore. All’inizio ho mandato una mail comune a tutti gli autori coinvolti, con qualcuno ho avuto più telefonate e poi c’è stato un piccolo editing prima mio poi anche della casa editrice. Però sono stati interventi molto leggeri: sono coinvolti tutti grandi scrittori e questo ha aiutato molto.

In Italia, dalla pubblicazione del libro Gli Stonati, cosa è cambiato?

Credo che la sensibilità sul tema dei limiti del proibizionismo sia molto aumentata. Ma a meno di clamorose sorprese alle prossime elezioni dubito molto che nell’immediato cambierà qualcosa.

Ma prima o poi sono sicuro che anche in Italia si arriverà a una legalizzazione.

Il criterio col quale hai scelto la casa editrice, Neo Edizioni, quale è stato e come hanno accolto l’idea?

L’hanno accolta a suon di Genziana, il liquore tipico abruzzese. L’idea è piaciuta subito e loro mi sembrano l’editore perfetto per questo tipo di progetto. È stata davvero una bella avventura lavorare insieme.

La legalizzazione della cannabis darebbe un bel fastidio alla criminalità organizzata ed è un passo verso la civiltà essendo una importante sostanza per scopi terapeutici, perché non riusciamo ad andare oltre i moralismi? Ancora si pensa che proibire abbia una funzione sociale?

Evidentemente sì. C’è molta ignoranza e molto pregiudizio. Questa antologia è un tentativo per combatterli.

Un commento sulla Marijuana Light attualmente in vendita?

Al di là di tutto mi sembra surreale che sia consentita la vendita, ma non per il fumo. Cioè venderla perché qualcuno la fumi (come ovviamente fanno tutti quelli che la comprano) è vietato.

Non mi sembra una soluzione: al massimo una prova generale della vera legalizzazione.

Mi racconti in breve chi è stato William Hearst, citato e ben incastonato nel libro, figura che non tutti conoscono?

Il racconto migliore della sua vita è stato fatto da Orson Welles in Quarto Potere attraverso il personaggio di Charles Foster Kane. Per quello che ci riguarda Hearst usò tutto il suo potere mediatico e i suoi giornali per spingere a rendere illegale la Marijuana negli USA, perché mosso da interessi personali che venivano minacciati dalla coltivazione della canapa.

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Cosa ti aspettavi con l’uscita de Gli Stonati e cosa è realmente accaduto?

Non mi sono mai illuso che una raccolta di racconti potesse cambiare il mondo. Ma sono molto orgoglioso delle centinaia di lettori incontrati alle presentazioni e delle migliaia di persone che, come te, hanno letto e apprezzato il libro.

Se potessi fare oggi una chiacchierata con Marco Pannella quale è la prima cosa che gli diresti?

Gli chiederei se, pensando a tutte le sue battaglie, ne è valsa la pena. Sono certo che mi risponderebbe di sì.

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Un libro che è stato importante per te e uno che non sei riuscito a finire?

Se un libro non mi piace smetto immediatamente di leggerlo. Ci sono troppi libri da leggere per sprecare tempo in qualcosa che, anche se faticoso, non ti piace o non ti insegna niente. Quindi la lista sarebbe lunga. Però sono più libri contemporanei, quelli che non finisco, rispetto ai classici. Libri importanti per me ce ne sono molti: il primo che mi viene in mente è la Versione di Barney di Mordecai Richler.

Se fossi un libro saresti?

Un libro di ricette.

Progetti editoriali futuri?

Uscirà a fine marzo per EDT un mio romanzo su la città di Lisbona raccontata attraverso i suoi piatti. Sono riuscito a unire le mie tre grandi passioni: letteratura, viaggio e cucina. In più sono al lavoro su un libro fotografico per Avagliano che dovrebbe uscire dopo l’estate.

Alessio grazie mille per l’intervista e soprattutto per esser riuscito a realizzare un’opera sociale e letteraria così ampia e bella.

Grazie a te!

GLI STONATI – NEO EDIZIONI – 2017

 

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