C’è un’Italia che viene spesso messa in discussione. Quella del popolo che si è fatto da solo, che ha attraversato guerre, miseria e ricostruzioni con le mani sporche di terra e il cuore pieno di dignità. Un’Italia che ha amato, protetto, costruito.
Pierluigi Cascioli, nel suo Italiani Brava Gente, sceglie di indagare questo spazio sottile: tra il mito e la verità, tra il bisogno di giustizia e il diritto alla memoria. E lo fa con una scrittura limpida, che non scade mai nel patriottismo da cartolina, ma nemmeno nella condanna cieca.
Non è un libro per chi cerca nemici. È un libro per chi cerca radici puntando a verità oggettive che uniscono gli italiani.
Perché “brava gente” non significa solo non aver fatto del male. Significa anche aver fatto il bene, spesso in silenzio, spesso senza riconoscimenti. E Cascioli, con una ricerca meticolosa e uno sguardo profondo, riporta alla luce storie che meritano di essere raccontate.
Nel suo viaggio nella storia italiana, Cascioli si muove tra episodi controversi e pagine luminose. Non nega le ombre o gli errori del passato, ma accanto a questi mette volti, nomi, gesti che parlano di compassione, di coraggio civile, di umanità. Come quei soldati italiani che, in terre straniere, hanno scelto di salvare vite invece di toglierle. Come quei medici militari che curavano i civili locali, anche quando non erano tenuti a farlo. Come i contadini che, durante la guerra, dividevano la farina con gli sfollati.
Cascioli racconta un’Italia che non si è mai piegata del tutto al cinismo della Storia. Un’Italia fatta di gente normale che ha scelto, quando poteva, la via della bontà. Non per eroismo, ma per natura.
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Ecco, questo è forse il centro del libro: la bontà come carattere diffuso. Un tratto culturale, antropologico, che resiste alla propaganda, ai totalitarismi, ai disastri. È l’idea che, anche nei momenti più bui, gli italiani hanno saputo restare umani.
Il tono di Cascioli è onesto, mai autocelebrativo. Non c’è retorica, ma amore. Un amore lucido, che non chiude gli occhi davanti agli errori, ma che rifiuta di ridurre un intero popolo alle sue colpe. È un atto di equilibrio e di rispetto: per la verità, ma anche per la speranza.
Il libro è pieno di episodi concreti, di testimonianze dirette che restituiscono spessore alla nostra memoria collettiva. C’è l’Italia che ha accolto, che ha ricostruito le scuole dopo i bombardamenti, che ha salvato ebrei rischiando la vita. C’è l’Italia dei sindaci che si opponevano agli ordini ingiusti, dei parroci che nascondevano i partigiani e delle madri che insegnavano ai figli la gentilezza, anche mentre tutto intorno crollava.
Cascioli compone un mosaico dove ogni tessera conta. Dove anche il gesto più piccolo – una coperta data, un rifugio offerto – acquista valore storico. Perché, come ci ricorda, la storia non è fatta solo dai generali: è fatta dai cuori delle persone.
E leggere questo libro, oggi, è più che mai importante. In un’epoca in cui il senso di comunità si sgretola, dove il cinismo sembra diventare virtù, Cascioli ci ricorda che la nostra forza è sempre stata la solidarietà. Che siamo “brava gente” non perché lo diciamo, ma perché lo abbiamo dimostrato nei fatti.
E allora sì, rivendichiamolo. Ma facciamolo con cognizione, con consapevolezza, con orgoglio sobrio. Italiani Brava Gente non è un’espressione vuota: è un modo per dire che siamo stati, e possiamo ancora essere, migliori.
Un libro che andrebbe fatto leggere nelle scuole, per mostrare ai ragazzi quante cose funzionano in Italia che la bontà non è debolezza e che molti aspetti della nostra terra tendiamo a tralasciarli. E infine che la storia, se la si guarda bene, è piena di luce.
ITALIANI BRAVA GENTE – ARMANDO EDITORE – 2024
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