Prendersi Tutto di Anna Folli – Recensione


Prendersi Tutto Recensioni

Prendersi Tutto, una citazione:

“Credo di non essere mai riuscito a impadronirmi di quel codice che permette alle classi privilegiate di riconoscersi fin dal primo sguardo. Continuo a essere l’ultimo arrivato, mentre a Niarchos non viene mai chiesto di mostrare il suo pedigree.”

Sognatore, donnaiolo, esule, spiantato, armatore, greco, turco, marito infedele, amante generoso.

Uno tra gli uomini più ricchi del mondo.

Chi fu veramente Aristotele Onassis?

Nei suoi quasi settant’anni di vita costruì un impero, comprò un’isola, strinse amicizia con alcuni degli uomini più potenti del mondo, Churchill su tutti, inventò Montecarlo, fece cadere ai suoi piedi, lui non bello, donne dal fascino straordinario.

Ma vide anche il suo futuro ridotto in cenere nel drammatico incendio di Smirne, si reinventò la vita salpando, solo e senza un soldo, per l’Argentina, soffrì per la sua Grecia dilaniata dalla Seconda guerra mondiale, sopravvisse a un figlio amatissimo, conobbe l’apice del successo e l’abisso della solitudine di tutti gli uomini unici.

Aristotele Onassis ebbe molte vite, tutte vissute pienamente, e desideri infiniti, nessuno dei quali rimase un sogno astratto, perché tutti diventarono progetti da realizzare, soldi e potere da accumulare.

Amò, amato a sua volta: la divina Callas, alla quale lo legò sempre un sentimento tenero e insieme furibondo, e Jackie, l’imperscrutabile e algida regina da mostrare come un trofeo, furono solo due delle molte donne a cui ghermì il cuore.

Onassis della vita voleva prendersi tutto. E sicuramente ci riuscì.

Anche se il prezzo da pagare in cambio fu molto, forse troppo alto.

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Anna Folli per Neri Pozza ha già pubblicato “Morantemoravia”, “La casa dalle finestre sempre accese” e “Ardore. Romain Gary e Jean Seberg, una storia d’amore”.

L’autrice dipinge in ogni sua sfumatura il ritratto di Aristotele Onassis, in questa tragedia classica il cui eroe è immortale eppure irrimediabilmente umano.

Onassis si staglia nell’immaginario collettivo come una specie di monumento all’ingordigia degli uomini.

Il suo nome è da sempre sinonimo di ricchezze e di potere. Ma la sua vita è stata costellata da tanto altro: ci sono stati le lotte, i successi, l’amore, i tradimenti, la vendetta, ma al centro di tutto è sempre rimasta Smirne. Dentro di sé, Onassis è sempre rimasto un sopravvissuto, ed è forse questo ad averlo reso invincibile.

“Se mi guardo indietro, degli amori, delle donne, dei giochi di potere, delle vittorie, dei colpi di mano che gli altri giudicavano geniali, rimangono solo i giorni felici di Smirne: la luce smagliante del mattino, il blu iridescente del mare e poi le strette vie della città vecchia, i caffè affollati, i magazzini di mio padre che odoravano di tabacco e di spezie.”

Prendersi Tutto è la storia di uomo incredibilmente complesso, dalla quale è impossibile staccarsi una volta iniziata la lettura.

Seguiamo Aristotele durante tutta la sua esistenza, cercando di capire come divenne un uomo forte, che seppe essere generoso, ma fece anche scelte crudeli.

Non rinunciò a nulla, divorò la vita a morsi e vinse ogni sfida, ma non quella finale, contro la solitudine.

E nei suoi ultimi anni, dopo la morte del figlio Alexander, l’uomo invincibile, capace di lottare contro tutto e tutti, per la prima volta depose le armi.

La Folli accompagna il lettore all’interno della tragedia di un uomo che s’illudeva, attraverso le ricchezze accumulate, di essere al riparo dai colpi del destino subiti in tenera età.

Ma il dolore talvolta è più impetuoso del mare che tanto amava.

D’altronde, come già scriveva Céline, “è un cazzo fritto, la vita”.

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PRENDERSI TUTTO – NERI POZZA – 2025

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