Recensione di Disturbi Di Luminosità – Ilaria Palomba


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In Disturbi Di Luminosità di Ilaria Palomba c’è una protagonista senza nome che ha subito uno stupro appena adolescente.
Gli altri “protagonisti”: L’Oracolo che è lo psicoterapeuta, Lei, l’amica che però è solo nella sua testa, Lui, l’uomo ‘positivo’, quello che vuole salvarla, colui che cerca di aiutarla e Narciso, il classico uomo sbagliato.

Il trauma dello stupro rimane, per la protagonista, ferita aperta e impossibile da rimarginare, il senso di inadeguatezza, l’orrore della colpa che crede di avere per non essere riuscita a scappare, a sottrarsi da quella violenza, le avvelena la mente e non le consente di andare avanti, di continuare.

Una vita vissuta senza individuare nessun limite che potesse rappresentare un segno di salvezza, in Disturbi Di Luminosità l’amore della famiglia si concretizza nei farmaci per tenere a bada i disturbi “border line” diagnosticati , il buio fitto nella testa e l’oppressione del cuore crescono, crescono, diventano gabbia dalla quale è impossibile fuggire.

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“Nessuno poteva guardarmi dentro e io ne avevo orrore. Lui non può guardare, per quanto possa amarmi, Lui lì dentro non può entrare. Nessuno può. Solo io posso calarmici dentro, calarmici dentro, calarmici dentro. Non ti è consentito di guardare senza precipitare. Quando sei troppo dentro non vedi più fuori. Ci sarebbe un modo di stare bene ma anche stare bene fa male, mi fa sentire vuota e priva di identità, mi fa sentire simile a tutti”

Un linguaggio crudo e senza filtri, Disturbi Di Luminosità è un libro difficile da leggere senza rimanere invischiati nella rete delle ossessioni della protagonista che fa di tutto per farsi detestare, una vittima che a me non è riuscita a suscitare pietà o comprensione ma paura, paura del baratro che ti sbatte in faccia.

“Non hai spicciato le tue commissioni?
Ho il disturbo border line.
La casa è un porcile.
Ho il disturbo border line.
Te ne infischi del prossimo e della sua sensibilità?
Ho il disturbo border line.
Non riesci ad amare?
Ho il disturbo border line.
Sei un’adultera con profonda indecisione sessuale?
Ho il disturbo border line.
Non hai ancora conquistato il mondo?
Ho il disturbo border line”.

La malattia come rifugio, un posto sicuro in cui nascondersi per evitare di smettere di crogiolarsi nel dolore che, ad un certo punto, diventa necessario più della guarigione.

DISTURBI DI LUMINOSITA’ – GAFFI – 2018

 

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